Home » Decoratrice a Milano: Sabrina Di Fonte
Il suo percorso di decoratrice è iniziato ad appena 19 anni, subito dopo essersi diplomata al Liceo Artistico.
Per circa un anno ha collaborato con un architetto, realizzando progetti con materiali come il rame e il vetro.
Alla ricerca di nuove possibilità, ha poi bussato alla porta di un piccolo laboratorio di scenografia di Pogliano Milanese. Qui ha fatto una lunga “gavetta”, tra pennelli, colori, pannelli e cose che prendevano forma dal polistirolo, apprendendo dai maestri più anziani i trucchi e le tecniche per “giocare con il colore”.
Quando il laboratorio è cresciuto, trasformandosi in una vera e propria azienda specializzata in scenografie ed arredamento per navi da crociere, Sabrina ha iniziato a viaggiare per cantieri navali. «Mi occupavo di ritoccare i pezzi che venivano rovinati durante il montaggio» racconta, «e così ho imparato “l’arte dell’arrangiarsi” inventandosi il modo di trasformare una striscia di silicone in una superficie a scaglie e cose del genere: una vera e propria scuola di sperimentazione!».
Dopo anni di esperienza nel settore scenografico, il percorso professionale ha subito una svolta. Le trasferte continue e il cambiamento delle dinamiche lavorative hanno portato alla decisione di intraprendere una nuova strada, alla ricerca di maggiore equilibrio e semplicità. Dopo un periodo dedicato alla famiglia e ad esperienze lavorative diverse, tuttavia, la passione per la creatività ha ripreso il sopravvento.
Da cinque anni si dedica con entusiasmo al recupero e alla trasformazione di mobili d’epoca, con l’obiettivo di dare nuova vita agli arredi attraverso il colore e l’artigianalità. Il progetto si basa su un principio fondamentale: il riuso sostenibile, privilegiando vernici ecologiche a base d’acqua e soluzioni rispettose dell’ambiente. Un lavoro che unisce estetica e consapevolezza, offrendo una seconda vita agli oggetti e contribuendo a un futuro più sostenibile.
Di base a Pogliano Milanese, lavora nella provincia di Milano.
La voglia di sperimentare e la capacità di trovare soluzioni creative anche con pochi materiali a disposizione.
Sabrina dice di sperimentare tutto — «è proprio con i miei mobili che ho cominciato ad appassionarmi al relook» — e di non avere uno stile d’arredamento preferito. L’importante è l’equilibrio. Se dovesse identificarsi con uno stile in particolare, vista la sua predilezione per l’arredamento di recupero e il mix di elementi, forse sarebbe lo stile abstract.
Non ne ha uno preferito. Ama mischiare e associare tra loro anche colori completamente opposti.
«C’è per me qualcosa di affascinante in ognuno di loro» spiega. «Amo l’eleganza dei bordeaux, dei verdi, dei grigi e sento il bisogno di essere coccolata dall’azzurro. Mi piacciono i colpi di luce dei gialli e la vivacità del rosso. Siamo nell’anno del Mocha e dei colori caramello e sembra quasi di sentirne il profumo… Il rosa, poi, lo considero sovrano indiscusso di delicatezza, poesia e dolcezza».
Riguardo ai colori della linea Vintage Prestige, non ama solo le tonalità ma anche i nomi: «ricordano i gusti del gelato e delle cose naturali. Sono belli da vedere, come una foto perfetta scattata in un luogo meraviglioso».
Si è innamorata a prima vista di Vintage Prestige, per le sue innumerevoli possibilità di utilizzo. È una vernice molto corposa e con la quale si possono creare bellissimi effetti materici, ma che può trasformarsi, se diluita bene, in una vernice liscia e setosa perfetta per effetti laccati. Inoltra è applicabile ovunque: lei l’ha usata anche sul pavimento di casa, ma per questo esiste in realtà una vernice perfetta — la Floor Prestige — che è studiata appositamente per i pavimenti.
«In questo progetto mi è stato chiesto di ridipingere una vecchia cucina acquistata insieme ad un appartamento. I clienti hanno deciso di lasciare la cucina esistente in quanto molto ben tenuta, ma il colore non rientrava nel gusto moderno con cui volevano arredare la casa.
Con l’utilizzo dei prodotti Rio Verde, ho ridipinto tutto in due tonalità. Mi hanno chiesto di intervenire anche sul top, che era la parte più rovinata: qui ho tolto le bordure esistenti sostituendole con profili in legno che poi ho ridipinto di bianco come il top, stuccando i buchi e i segni di vecchie viti. Il risultato finale è stato davvero eccezionale e i clienti erano molto soddisfatti».
«È un lavoro a cui sono particolarmente affezionata perché mi ha messo a dura prova e mi dato anche la possibilità di imparare molto strada facendo. La cosa più difficile, quando lavori su vecchi mobili, è avere chiaro tutto fin da subito. La maggior parte delle volte, tuttavia, ci sono cose che “saltano fuori” e che non avevi previsto.
Stefano e Manuela hanno recuperato questa vecchia vetrina, ricordo della nonna di Stefano, con l’obiettivo di metterla nella loro casa nuova. Si sono rivolti a me per cambiare aspetto a questo arredo.
Per cominciare, ho dovuto combattere contro i segni lasciati dal tempo: tarli, spaccature, macchie, impiallacciatura piena di bolle…
La scelta è stata di alleggerirla un po’. Abbiamo sostituito i vecchi vetri verde scuro con vetri trasparenti e usato una tonalità molto chiara di verde per la verniciatura, lasciando il ripiano in tinta legno, sostituendo la vecchia struttura a telaio con un legno massello di rovere.
Il risultato è stato una grande soddisfazione, soprattutto se penso a tutto il lavoro necessario a evitare che questa vetrina finisse in discarica».
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