Da molti anni sulla cresta dell’onda nel mondo dell’arredamento di interni, lo stile shabby chic è molto gettonato soprattutto tra coloro che puntano sul fai-da-te, sia per quanto riguarda il recupero di elementi vintage sia per l’arredamento della propria casa più in generale.
Vista la popolarità, è normale che esistano diverse “scuole di pensiero”. Ciascuna ha i propri dettami su cosa sia shabby chic e cosa no, e ciascuna segue le proprie regole.
Non è raro, dunque, imbattersi in discussioni anche piuttosto accese, soprattutto nei gruppi che, sui social, riuniscono appassionate e appassionati.
Uno dei temi più dibattuti riguarda il colore: per alcuni shabby chic è praticamente sinonimo di bianco; per altri no.
Effettivamente non basta dare una mano di bianco e un po’ di effetto decapato per avere un interno shabby. Come sanno bene i più esperti, per raggiungere ottimi risultati è necessario osservare, confrontare, provare e soprattutto essere alla costante ricerca di equilibrio e armonia, anche a livello cromatico.
Cos’è lo shabby chic e dov’è nato
Prima di partire con i consigli facciamo però un passo indietro per chi comincia ora a muovere i primi passi in questo mondo.
Shabby chic deriva dall’unione di due termini dal significato discordante. Shabby è trasandato, logoro, usurato. Chic, al contrario, è elegante, raffinato. Si tratta quindi di uno stile che nasce dal contrasto.
L’origine, involontaria, la possiamo andare a ricercare nelle vecchie case signorili delle campagne inglesi. Al contempo fattorie e abitazioni per l’alta borghesia, vi si potevano trovare preziosi mobili vittoriani e attrezzi agricoli, carte da parati usurate e tessuti decorati, arredi rustici ed elaborati lampadari. Il mix di tutti questi elementi ha dato vita al celebre stile, nominato per la prima volta shabby chic nella rivista d’arredamento britannica The World of Interiors nel 1980.
Da allora la tendenza ha preso piede, andando anche ad abbracciare l’estetica caratteristica dei paesi mediterranei, dalle case provenzali a quelle dei villaggi greci.
Gli elementi che caratterizzano lo shabby chic
- Mobili eleganti, dalle forme classiche o classico-rustiche, intarsiati e decorati ma “rovinati” ad arte per quanto riguarda la verniciatura, così da dare un aspetto vissuto.
- Oggetti d’epoca dal sapore romantico. Elementi da “cantina della nonna”. Accessori in ferro o ceramica, vecchie bilance, tazze spaiate e magari sbeccate. E lampadari a candelabro, magari con gocce di cristallo. E ancora: cornici intarsiate e specchi grandi e piccoli, anch’essi decorati.
- L’usura — naturale oppure creata artificialmente, ma con la massima cura — è di fondamentale importanza. Ed è anche una delle ragioni che ha reso questo stile così popolare: la possibilità di dare nuova vita ad elementi ormai rovinati o sorpassati.
- Per i tessuti: pizzi e merletti fatti a mano. Cotone e lino vanno bene, sono invece da evitare quelli sintetici e tutti i tessuti a effetto lucido.
- I pavimenti saranno in legno, grezzo o sbiancato, ma vanno bene anche quelli in pietra o in cotto. L’importante è che i colori siano tendenti al chiaro e al neutro.
- Per le pareti si predilige l’uso di carta da parati o una tinteggiatura che sia in armonia con l’ambiente: niente fantasie azzardate o troppo vivaci.
- In generale niente colori accesi. Sono perfette le tinte tenui che gravitano intorno alle sfumature di bianco (ma non solo!). Tinte che rendano delicati, morbidi e “ovattati” i mobili e gli accessori. Ma di questo parleremo più in dettaglio tra poco.
I colori dello shabby chic
Torniamo alla diatriba iniziale. I mobili dipinti in bianco puro non sono in sé e per sé shabby chic. Un colore troppo omogeneo non rappresenta appieno questa tendenza.
Certo, il bianco è spesso prevalente, ma va accostato ad altre tinte, che possono andare dal tortora al grigio, dal celeste chiaro al rosa confetto, dal verde salvia al verde acqua, dal beige al color corda, dall’avorio al bianco pastello.
In generale tutti i colori pastello sono adatti, evitando però finiture troppo brillanti e privilegiando, invece, quelle più materiche.
Le vernici all’acqua della linea Vintage Prestige di Rio Verde si adattano perfettamente. I colori sono quelli giusti, extra-opachi, e la stesura del prodotto è semplice. Non necessitano di carteggiatura, sverniciatura o primer e si possono ottenere molti effetti interessanti (guarda i nostri tutorial).
Alcuni errori comuni da evitare
- Il troppo stroppia: non riempire troppo l’ambiente, non esagerare con le decorazioni e gli oggetti esposti. Lo shabby chic non è sicuramente uno stile minimalista, ma da qui alla confusione ci sono molte sfumature di grigio (e di bianco!).
- L’effetto anticato va dosato con cura. Niente eccessi: evitare un’artificiosa stucchevolezza.
- I colori pastello vanno bene ma non bisogna abusare di una stessa tinta. Ci si potrebbe ritrovare dentro a una bomboniera.
- Non eccedere col bianco. Il total white rischia di appiattire la stanza. Il bianco risalterà di più, e in maniera più armonica, se abbinato ad altri colori.
- Tuttavia, meglio non esagerare coi contrasti.
- Niente luci fredde e al neon. Solo luci calde o neutre.