- Barbabietola
- Basalto
- Beige
- Biacca
- Bianco
- Bianco antico
- Bianco di titanio
- Bianco di zinco
- Bianco fantasma
- Bianco floreale
- Bianco fumo
- Bianco latte
- Bianco Navajo
- Bianco neve
- Bianco ottico
- Bianco polare
- Bianco San Giovanni
- Biscotto
- Bistro
- Blu
- Blu acciaio
- Blu bondi
- Blu cadetto
- Blu ceruleo
- Blu di Persia
- Blu di Prussia
- Blu elettrico
- Blu Klein
- Blu marino
- Blu notte
- Blu oltremare
- Blu pastello
- Blu petrolio
- Blu reale
- Blu tuareg
- Bluebonnet
- Bordeaux
- Borgogna
- Bronzo
- Bruno
- Non solo colori con la B
Barbabietola
Il barbabietola è un rosso violaceo brillante che si ricava dall’omonima pianta (detta anche rapa rossa). Il suo pigmento naturale, la betanina, è molto usato nell’industria alimentare come colorante (indicato sulle etichette con il codice E162).
Basalto
Il basalto è una pietra lavica di origine vulcanica. Si crea quando la lava si solidifica sulla superficie terrestre. Le tonalità vanno dal grigio al nero. Nello specifico, il grigio basalto — che fa parte del sistema cromatico RAL — è un grigio medio.
Beige
Un beige è un tono neutro tra il bianco sporco e il marrone molto chiaro. Prende il suo nome dal termine francese che indica la lana lasciata al naturale, che infatti presenta il medesimo colore.
Biacca
Biacca è il nome comune che si dà al bianco di piombo, un pigmento inorganico prodotto a partire dal carbonato basico di piombo.
Nell’antichità era l’unico bianco disponibile, insieme al bianco San Giovanni.
Proprio a causa della presenza di piombo, è un pigmento tossico e oggi ne è proibito l’uso in molti paesi, tra i quali l’Italia.
Bianco
Bianco è il “colore-non-colore”, più precisamente un colore acromatico. È la somma di tutti i colori dello spettro visibile.
Il nome deriva dal germanico blank.
Bianco antico
Il bianco antico è un’elegante e calda gradazione di bianco. Richiama quello usato nelle opere d’arte antiche.
Bianco di titanio
Il cosiddetto bianco di titanio è un pigmento sintetico che si ottiene dal biossido di titanio. È stato inventato dal chimico francese Auguste J. Rossi nei primi del ‘900.
Ha una tonalità calda, vagamente giallina.
Bianco di zinco
Come il bianco di titanio, anche il bianco di zinco è un pigmento sintetico. Leggermente tendente al giallo, si produce con i vapori dello zinco bruciato ad alte temperature. Viene anche chiamato lana chimica.
Bianco fantasma
Il bianco fantasma è una tonalità fredda di bianco. Viene considerato un blu pastello molto, molto chiaro.
Bianco floreale
Il bianco floreale è una gradazione calda di bianco.
Bianco fumo
Aggiungendo un punta di grigio al bianco si ha il bianco fumo. È molto amato e usato nell’arredamento e nell’architettura.
Bianco latte
Il bianco latte è un bianco caldo che si ottiene con una punta di giallo.
Bianco Navajo
Creato negli anni ’60 negli Stati Uniti, il bianco Navajo è il nome commerciale di un bianco giallognolo e sabbioso, simile ai colori naturali dei deserti dell’Arizona, lì dove vive l’omonimo popolo nativo americano.
Bianco neve
Deriva ovviamente dalla neve, il bianco neve. Ma perché la neve è bianca? La spiegazione è affascinante: i cristalli di acqua che la compongono sono trasparenti, ma i raggi di luce che attraversano tutti questi cristalli vengono ogni volta leggermente deviati fino ad arrivare a un sommarsi di tutti i colori: da qui il bianco.
Bianco ottico
Bianco ottico è il nome commerciale per il bianco più brillante. È quello che riflette di più lo spettro luminoso.
Bianco polare
Molto freddo, il bianco polare deve il suo nome alle sterminate distese innevate dei poli terrestri e dal manto degli animali che le abitano.
Bianco San Giovanni
Viene chiamato bianco San Giovanni il pigmento che si ottiene dal carbonato di calcio.
Era conosciuto fin dall’antichità (insieme alla biacca) ed è il classico bianco da affreschi. Non si conoscono le origini del nome: a darglielo fu il pittore del ‘300 Cennino Cennini, che ne descrisse la preparazione nel suo celebre trattato Libro dell’arte. Per questo motivo il bianco San Giovanni viene anche detto bianco Cennini.
Biscotto
Detto anche bisque, il color biscotto è una gradazione di marrone molto chiara e vagamente rosata, che ricorda, appunto, quella dei biscotti.
Bistro
In greco antico bystra significa “fuliggine” ed è da qui che ha preso il nome il bistro. Si tratta di un bruno scuro ottenuto, appunto, dalla fuliggine. In base al legno utilizzato, si ottengono sfumature diverse. Oggi si produce perlopiù a partire da pigmenti artificiali, come l’idrato di manganese.
Blu
Insieme al rosso e al verde, il blu è uno dei cosiddetti “colori primari additivi” (i tre primari sottrattivi sono invece ciano, magenta e giallo). Secondo Treccani il blu è il colore del «cielo di una notte chiara e serena».
Per secoli è stato il colore meno usato nella pittura e nell’artigianato dato che, prima dell’avvento della chimica, per ottenerlo serviva della polvere di lapislazzulo.
Blu acciaio
Quella chiamata Blu acciaio è una sfumatura di grigio-blu turchese. Si chiama così perché ricorda il colore che assume proprio l’acciaio quando viene brunito per proteggerlo dalla ruggine.
Blu bondi
Il Blu bondi è un turchese scuro inventato dall’azienda statunitense Apple quando lanciò la prima, colorata versione dei suoi celebri computer iMac. Il nome si riferisce alla spiaggia di Bondi, nei pressi di Sydney, in Australia, caratterizzata da acque dalle sfumature turchesi.
Blu cadetto
Un turchese grigiastro chiamato blu cadetto dalle uniformi dei cadetti delle scuole militari.
Blu ceruleo
Ceruleo deriva dal latino caeruleus, che significa “blu scuro, blu o blu-verde” e a sua volta potrebbe provenire da caelulum, diminutivo di caelum, cioè “cielo, paradiso”. Il colore così chiamato indica la tinta caratteristica del cielo sereno.
Chi ha visto il film Il diavolo veste Prada ricorderà un brillante monologo che ruota tutto attorno a un maglioncino della stessa tonalità.
Blu di Persia
Tipico delle maioliche delle moschee, il blu di Persia si chiama così per via del sale roccioso estratto dal lago salato di Semnan, in Iran.
Blu di Prussia
Chiamato anche blu di Berlino, il blu di Prussia è stato sintetizzato per la prima volta a inizio ‘700 dal produttore tedesco di vernici Johann Jacob Diesbach. A quanto si racconta, Diesbach stava cercando di ottenere un colorante rosso di cocciniglia usando potassa, solfato ferrico e cocciniglia essiccata. La potassa, tuttavia, era contaminata con del sangue, che reagì con gli altri elementi portando a una tonalità di blu.
Il colore — di un blu intenso — è stato chiamato così perché utilizzato per tingere le divise dell’esercito prussiano.
Blu elettrico
Quando una scarica elettrica come quella di un fulmine ionizza gli atomi o le molecole di ossigeno e azoto presenti nell’aria, si libera un colore blu intenso, che nell’800 è stato chiamato blu elettrico.
Questa tinta è stata adottata anche per la bandiera dell’Unione Europea.
Blu Klein
Sviluppato nel 1956 dall’artista francese Yves Klein con l’aiuto di alcuni chimici, il blu Klein è una tonalità molto profonda e intensa di blu oltremare.
Viene chiamato anche International Klein Blue ed è ancora oggi prodotto dallo stesso colorificio parigino che lavorò con l’artista.
Blu marino
Detto anche blu navy, il blu marino è un blu molto scuro, tipico delle uniformi della marina militare, che a loro volta derivano dalla tonalità delle divise della Marina Militare Britannica.
Blu notte
Quasi nero, il blu notte è una delle tonalità più scure di blu, chiamato così perché ricorda il cielo notturno.
Blu oltremare
Viene detto blu oltremare un pigmento inorganico blu che in passato si otteneva dal prezioso lapislazzulo. Il nome oltremare indica la provenienza: questo minerale veniva infatti estratto in Oriente e arrivava in Europa dopo un viaggio in mare dal Vicino Oriente.
Blu pastello
Il blu pastello è una sfumatura tenue di turchese, la medesima che si ottiene usando, appunto, un colore a pastello blu.
Blu petrolio
La gradazione scura che presenta parti quasi uguali di blu e verde prende il nome di blu petrolio o di verde petrolio.
È una tinta molta amata negli ultimi anni.
Blu reale
Molto vivido e profondo, il blu reale si pensa sia stato creato alla fine del ‘700 dalla fabbrica di tessuti Scutts Bridge, nel Somerset, Regno Unito. Il re dell’epoca, Giorgio III, voleva un tessuto dal colore giusto per la casata reale e scelse quel blu che svilupparono per lui, con il quale fu poi cucito un abito per la regina Carlotta.
Blu tuareg
I Tuareg sono un gruppo nomade che abita il deserto del Sahara. Il loro abito tradizionale si chiama burnus e consiste in un abito di lana blu che li ripara dal caldo, dal freddo e dalle tempeste di sabbia. Il taghelmoust è invece il copricapo, che si ottiene da una fascia di cotone lunga diversi metri e tinta di indaco. I Tuareg sono definiti anche “uomini blu” perché i loro indumenti lasciano sulla loro pelle una leggera ombra di questa tonalità.
Il blu scuro e intenso dei loro capi dà il nome al colore blu tuareg.
Bluebonnet
Il Lupinus è un genere di piante della famiglia delle Fabacee. Una varietà tipica degli Stati Uniti sud-occidentali viene comunemente detta bluebonnet. Il nome deriva dalla somiglianza dei petali dei fiori con le cuffie (bonnet) indossate dalle donne pioniere che viaggiavano verso il West.
Il colore prende l’appellativo dalla caratteristica tinta dei fiori.
Bordeaux
Il bordeaux, o bordò, è un viola scuro che ricorda il colore dell’omonimo vino francese.
Borgogna
Il Borgogna — dal vino francese che porta lo stesso nome — è un rosso scuro con una punta di porpora. Si usa anche come sinonimo di color vino.
Bronzo
Chiamato così per l’omonimo metallo, il bronzo è una tinta tra il marrone scuro e l’arancione.
Bruno
Il bruno è il nome che il marrone assume in pittura. Ne esistono molte varietà.
Non solo colori con la B
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