Quelli apportati dall’emergenza Coronavirus nelle nostre vite sono alcuni tra i più profondi cambiamenti che abbiamo sperimentato negli ultimi decenni. Scuole e uffici chiusi; abitazioni diventate improvvisamente aule e luoghi di lavoro; acquisti online schizzati alle stelle; distanziamento sociale; spostamenti ridotti al minimo: all’improvviso le nostre case sono diventate il centro assoluto delle nostre esistenze. Lentamente stiamo tornando all’agognata normalità ma in realtà alcune trasformazioni sono destinate a rimanere. Tra di esse c’è il rapporto con i luoghi che abitiamo. Vediamo quindi come stanno cambiando e come cambieranno gli spazi domestici dopo la pandemia.
Addio open space
Per anni gli open space hanno fatto bella mostra tra le pagine delle riviste di interni e sono stati il sogno segreto di molti. Niente barriere, grandi aree da poter modulare e rimodulare a piacimento.
Poi sono arrivati lo smartworking e la didattica a distanza a rivoluzionare tutto. Chiunque sia rimasto per mesi confinato tra quattro mura con bambini e partner, tra video-lezioni e riunioni online, ha desiderato ardentemente porte, pareti e stanze davvero private.
Se c’è una cosa che l’emergenza sanitaria ha insegnato a tutti noi è che, se si passa molto tempo in casa in compagnia, c’è assoluta necessità di una netta separazione tra spazi comuni e spazi personali, zone di relax e zone di lavoro.
I primi, come i salotti e le cucine, devono diventare luoghi di piacere e aggregazione, posti in cui poter passare del tempo giocando, chiacchierando o prendendosi cura dei propri famigliari, rilassandosi senza troppe formalità. Niente computer dimenticato sul divano, appunti appesi sulle mensole del bagno o fascicoli accatastati vicino al fornello. Non si può “contaminare” col lavoro quei posti in cui si sta per staccare non la spina.
A ognuno, quindi, la sua camera, e ad ogni cosa il proprio posto, così da poter stare separati oppure insieme a proprio piacimento, e non per forza.
Una migliore organizzazione degli spazi
Oltre a una distribuzione chiara e definita delle aree domestiche, quello che si cerca in una casa post-pandemia è una più efficiente sistemazione per oggetti e attività.
Partendo dall’ingresso, il virus ha reso necessarie le cosiddette “zone filtro”, territori di confine tra l’interno e l’esterno. Lì ci si potrà liberare delle scarpe e degli indumenti indossati fuori, appoggiare temporaneamente i pacchi degli acquisti online, e disinfettare le mani, se occorre. In pratica una zona di decompressione.
Non è necessario che si tratti di un’area di grandi dimensioni. Basta un armadietto all’ingresso, o dei ripiani. E un dispositivo di separazione: meglio una porta ma vanno bene anche tende e separé.
Nell’ottica di vivere di più e più a lungo l’abitazione, andranno poi scelti arredi e disposizioni tali da organizzare gli oggetti e trasformare rapidamente la funzione di una stanza. Ecco quindi mobili modulari e multi-funzione, armadietti, stipi, nicchie per sfruttare al massimo anche gli spazi più ristretti. In questo modo regnerà l’ordine (e più ordine = più relax) e un salotto, ad esempio, potrà velocemente diventare una palestra o una sala riunioni.
I luoghi “del fare”
Uno dei tanti nuovi fenomeni dovuti alla pandemia, è stata la grande diffusione di attività pratiche. Da chi ha imparato a fare il pane a chi si è dedicato a un nuovo hobby, la manualità è diventata centrale nella vita di chi è stato costretto a lavorare da remoto e ad avere contatti sociali quasi soltanto online.
Senza contare i bambini, alle prese con mille laboratori suggeriti dalle molteplici piattaforme creative nate o cresciute durante il lockdown.
Da qui l’importanza — per chi ha lo spazio per farlo — di destinare una zona della casa ai lavori manuali e alle attività laboratoriali.
A chi si diletterà col fai-da-te, nella decorazione e nel risistemare vecchi arredi consigliamo i tanti prodotti della gamma Rio Verde, tra impregnanti, smalti, oli, vernici metallizzate, materiche e per piastrelle.
Come cambieranno gli spazi domestici dopo la pandemia: un maggior contatto con la natura
Tetti e terrazzi sono fondamentali, come ovviamente i giardini. Avere uno spazio all’esterno, protetto e sicuro, è di fondamentale importanza.
Imparare a prendersi cura di piante o fiori e, in generale, il contatto con la natura serve a ristabilire un equilibrio emotivo.
Le abitazioni con gli spazi esterni sono oggi molto ricercate. Secondo alcune statistiche raccolte dalle agenzie immobiliari, chi acquista una nuova casa è in cerca di appartamenti più grandi, fuori città o nelle zone periferiche, con parchi o zone verdi nelle vicinanze (per passeggiare o fare sport), con un giardino o un terrazzo abitabile.