Anche quest’anno, come largamente preannunciato, il Festival di Sanremo si sta rivelando l’Evento — con la E maiuscola — capace di tenere gran parte del pubblico italiano incollato alla tv (e ai social, per commentarlo). Protagoniste sono ovviamente le canzoni, ma nel corso dei decenni il “Festivàl”, come spesso viene affettuosamente chiamato, è diventato anche un fenomeno di costume. Si giudicano gli ospiti, i siparietti comici e, soprattutto, il look di chiunque salga sul palco.
Noi, qui, parliamo soprattutto di colori, e quindi abbiamo pensato di andare a cercare quelli! Non sugli abiti, ma nelle canzoni.
- I colori di Sanremo
- Le lune nere e il velluto blu di Annalisa
- La tuta dorata di Mahmood
- Gli occhi blu di BigMama
- I prati verdi e i cieli blu di Ghali
- L’oro di Fiorella Mannoia
- Il cielo nero de Il Tre
- Il mare nero di Rose Villain
- Tutti i colori dei The Kolors
- Le bionde trecce dei Negramaro (e di Battisti)
- Il rossetto rosso dei Ricchi e Poveri
- Le perline colorate di Angelina Mango
- Con Amadeus bando al viola e al verde
- Colora la tua casa con Vintage Prestige
I colori di Sanremo
Sanremo è la città dei fiori. E i fiori sono sinonimo di colori — tra i più splendidi che la natura sia riuscita a creare.
Eppure Sanremo 2024 si è rivelato piuttosto avaro da questo punto di vista: su 30 canzoni, solo 9 citano direttamente qualche tinta, e un altro paio parlano genericamente di “colori”.
Vediamo quali sono.
Le lune nere e il velluto blu di Annalisa
Dopo un 2023 pieno di grandi successi, Annalisa Scarrone, conosciuta semplicemente come Annalisa, porta a Sanremo un pezzo intitolato Sinceramente, che parla della «libertà di essere», come ha spiegato la cantante, che, essendo di Savona, al Festival gioca quasi in casa.
Il suo è uno dei brani in cui sono citati più colori: «Ancora otto lune nere e tu la nona» canta Annalisa. E: «Tu spegni sigarette su velluto blu». E ancora: «Sono bagliori / Non è oro».
La tuta dorata di Mahmood
Due volte vincitore a Sanremo, nel 2019 in solitaria e nel 2022 in duetto con Blanco, Mahmood torna a calcare il palcoscenico festivaliero con un pezzo che un colore ce l’ha già dal titolo: Tuta gold.
Il suo è un brano in parte autobiografico, che riflette sul passato e sul presente. È anche tra i più “colorati” del festival, con versi come «Maglia bianca, oro sui denti, blue jeans» e «Ricorderò i gilet neri pieni di zucchero».
Gli occhi blu di BigMama
Marianna Mammone, in arte BigMama, torna al festival da protagonista dopo il duetto con Elodie nella scorsa edizione.
Il brano che ha portato si intitola La rabbia non ti basta ed è un’autobiografica rivalsa su esperienze vissute in passato, tra violenza, bullismo e body shaming.
L’unico colore citato nel pezzo è il blu: «Pochi anni ma tanti sbagli che manco facevi tu / Li nascondevi tra lacrime d’odio che riempiva i tuoi occhi blu».
I prati verdi e i cieli blu di Ghali
«Il prato è verde, più verde, più verde / Sempre più verde (sempre più verde) / Il cielo è blu, blu, blu / Molto più blu (ancora più blu)».
Sembrerebbe la descrizione della celeberrima collina di Windows XP. In realtà è l’apertura di Casa mia, cantata da Ghali.
La canzone, che cita anche il conflitto israelo-palestinese, è un immaginario dialogo con un extraterrestre. Questo, col suo sguardo “esterno” fa capire al cantante come, nonostante tutto, il mondo sia bellissimo.
L’oro di Fiorella Mannoia
Era il 25 novembre del 1960 quando tre giovane donne dominicane, le sorelle Mirabal, furono assassinate, perché dissidenti, dal regime del dittatore Rafael Leónidas Trujillo.
La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne si tiene ogni anno in quello stesso giorno proprio in loro onore. E a loro è ispirata anche la canzone Mariposa, presentata al Festival dalla potente voce di Fiorella Mannoia.
È un pezzo molto femminista, il suo, ma poco “colorato”. L’unica tinta citata è l’oro, anche se inteso come bene prezioso più che come colore.
«Sono la terra, sono il cielo / Valgo oro e meno di zero».
Il cielo nero de Il Tre
Il rapper romano Guido Luigi Senia, in arte Il Tre, esordisce sul palco di Sanremo con un pezzo sulla fragilità di ciascuno di noi.
In Fragili, l’artista “vede nero”: nero il cielo («Da un cielo nero lacrime di vetro») e nero pure il mare («In questo mare nero ci sei solo tu»).
Il mare nero di Rose Villain
Il mare nero torna anche nel pezzo di Rose Villain, che un colore ce l’ha già nel nome…
La rapper e cantautrice milanese, all’anagrafe Rosa Luini, arriva per la prima volta sul palco della città dei fiori con Click boom!, un brano pieno di onomatopee che racconta di un travolgente amore estivo, tanto potente da farle dire «Sai che dentro ho un mare nero che s’illumina?».
Tutti i colori dei The Kolors
Anche loro, in quanto a colore, non hanno di che lamentarsi. Dopotutto si chiamano, appunto, The Kolors!
Però non li citano nella canzone Un ragazzo una ragazza (che si preannuncia già un tormentone, come fu l’anno scorso per Italodisco), a meno che non si voglia considerare il «E lo sai, cercarti è un po’ come aspettare ad un semaforo rotto» come un arancione!
Le bionde trecce dei Negramaro (e di Battisti)
Ricominciamo tutto dei Negramaro è una ballata rock che racconta di una coppia in crisi che scappa al mare e prova a rimettere in sesto il rapporto. È un brano che parla del coraggio di reinventarsi, lasciandosi indietro i risentimenti.
L’unico passaggio “cromatico” del testo è una citazione del grande Lucio Battisti: «Eravamo una canzone di Battisti all’alba / Anche senza “bionde trecce” / Dio, quanto sei bella?!».
Il rossetto rosso dei Ricchi e Poveri
A reinventarsi sono anche i veterani del festival, i Ricchi e Poveri (oggi un duo, dal quartetto originario, nato alla fine degli anni ’60), che hanno presentato un brano dance ballabilissimo, dal titolo Ma non tutta la vita, che descrivono come “Un monito a non perdere tempo prezioso quando nasce un amore”.
E il colore? Sta nell’impronta di un rossetto: «E sul collo hai l’impronta del mio rossetto rosso».
Le perline colorate di Angelina Mango
Non uno ma tanti, vaghi colori per La noia di Angelina Mango.
«A me hanno dato le perline colorate / Per le bimbe incasinate con i traumi» canta la giovane cantautrice. Figlia d’arte (il padre è Mango), è “esplosa” grazie al talent show Amici e ha esordito al festival dopo una partecipazione a Sanremo Giovani.
Il suo brano è una riflessione sul tempo e, nel ritmo, si ispira alla cumbia.
Con Amadeus bando al viola e al verde
È ormai noto da tempo che Amedeo Umberto Rita Sebastiani, in arte Amadeus, abbia alcune idiosincrasie cromatiche.
Il celebre conduttore, giunto al suo quinto Festival consecutivo, vieta espressamente l’uso del viola e del verde.
Per quanto riguarda il viola, si tratta di una vecchia e consolidata superstizione del mondo del teatro. Essa deriva dal fatto che questo colore si usa nei paramenti liturgici durante il periodo di Quaresima. Nel Medioevo, in quei giorni, erano vietate tutte le rappresentazioni teatrali: ecco spiegata la ragione della “allergia” dei teatranti per il viola.
Il motivo per evitare il verde, invece, è puramente pratico. Amadeus, come ha più volte raccontato lui stesso, soffre di daltonismo. Più precisamente di deuteranopia, cioè insensibilità al verde. Non riesce a riconoscerlo, quindi preferisce non ritrovarselo sui suoi abiti come in quelli di chi calca il palcoscenico per cantare.
Colora la tua casa con Vintage Prestige
Se questa edizione del Festival di Sanremo è stata piuttosto povera di colori, ci si può sempre sbizzarrire a decorare la propria casa con le vernice a effetto materico Vintage Prestige di Rio Verde.
Con una palette di ben 12 colori di tendenza, tra sfumature pastello e non (c’è anche il verde Lattementa, con buona pace di Amadeus!), è un prodotto che può essere utilizzato su molteplici superfici e materiali, dal legno alla plastica, dal vetro al metallo, dal muro alla stoffa.
Inodore e priva di sostanze pericolose, è ideale per l’interno e si può usare in tantissimi stili di arredamento, da quelli più “rock” a quelli più classici…