Oggi parliamo di shabby chic. Il significato letterale è “elegante trasandato”, un apparente controsenso per una descrizione che non potrebbe essere più adeguata
Ne parliamo per calarci nella semplice ricercatezza dello stile shabby, per quel calore così vivace e rassicurante delle tonalità pastello, capaci di trasformare gli ambienti in nidi accoglienti. Ne parliamo perché siete in tanti ad apprezzarlo, a seguirlo e realizzarlo. Vi proponiamo qui un ritratto e qualche ispirazione.
Cenni di storia shabby
Il termine “shabby chic” compare la prima volta negli anni ’80, fra le pagine della rivista Britannica “The World of Interiors”. Curiosamente quella che all’inizio fu una definizione quasi casuale riferita all’aspetto di alcune fodere, sarebbe diventata a tutti gli effetti il nome per uno stile di interior design.
Nonostante le origini anglosassoni rintracciabili nelle linee morbide e calde delle abitazioni della campagna inglese, nelle tinte e nei decori dell’epoca vittoriana, la storia dello stile shabby chic respira e fa sue anche le atmosfere della cultura europea; in particolar modo riprende i colori e i tessuti dei paesi del Mediterraneo, dalla Provenza, alla Toscana, fino alla Grecia.
Più vicino ai nostri giorni, la grande popolarità arriva negli Stati Uniti, dove negli anni ’90, lo stile shabby chic conosce una diffusione senza precedenti che si traduce in una ritrovata vitalità di questo stile, declinato in varianti differenti.
Shabby chic il significato di uno stile
Abbiamo parlato di atmosfere, colori, tessuti, ma che cos’è lo shabby chic?
Prima di tutto è una tecnica di pittura, un particolare trattamento impiegato per esaltare l’effetto di usura su mobili datati; si ottiene con l’impiego di vernici bianche o pastello, decapate o sbiadite.
La tecnica shabby chic è idealmente applicabile su qualsiasi tipologia di mobile, tuttavia predilige l’arredo datato, genuinamente consumato, preferibilmente dalle forme stondate. In questo senso poco sposa le linee asciutte, spigolose ed essenziali dei mobili più moderni.
Sicuramente è una forma di interior design, sceglie mobili vecchi nelle forme e nell’aspetto; li colora con vernici pastello; li completa con accessori semplici nei materiali, come legno, ferro battuto, vetro; li veste con tessuti naturali, come lino e cotone impreziositi da pizzi, ricami e merletti.
Ama soprammobili in stoffa e cornici decorate, vecchi orologi e candele, servizi da tè e vecchie bilance, tanto bianco, temi floreali e coperte della nonna. Disegna ambienti caldi, accoglienti e rassicuranti: lo fa con mobili e complementi di grande semplicità, spesso un po’ retrò.
Dimostra la cura nei dettagli, l’eleganza nella capacità di creare armonia fra elementi diversi, lo stile in un invito evidente a riscoprire il fascino delle cose semplici.
Shabby chic il significato fra riciclo e “fai da te”
Lo shabby chic nasce dal recupero ed è uno stile profondamente legato alla logica del riuso, all’artigianato, alla passione per il “fai da te”. È evidente il rispetto e l’amore per la tradizione e il passato, non inteso in senso nostalgico, quanto come valorizzazione di ciò che ha una storia da raccontare e può averne ancora molte altre.
Basti pensare alla grande commistione di stili tipica delle case arredate in stile shabby; si tratta di fatto, di ambienti dove convivono oggetti, accessori e mobili spesso diversi come età, provenienza e stile. L’arredamento prende vita piano piano, frutto di un’attenta ricerca fra mercatini, negozi vintage e soffitte di vecchie case di campagna. Mobili e accessori vengono riportati a nuova vita. La tecnica e lo stile shabby offrono un’irresistibile possibilità di personalizzazione del proprio ambiente.
In questo senso, gli appassionati della materia amano la ricerca, conoscono la pazienza e imparano la calma. L’impegno profuso nell’arredamento e nella decorazione della loro casa è un lavoro mai finito, nutrito costantemente da nuovi piccoli grandi progetti, dove il “fai da te” è nella maggior parte dei casi protagonista. Anche la creatività ne sposa il gusto e proprio nel riciclo dei materiali, nelle sue manifestazioni più attuali, offre spunti curiosi e interessanti su come sia in fondo semplice, scoprire versioni differenti di un oggetto.
In questo senso è uno stile profondamente rispettoso della natura e dell’ambiente e a ben vedere è probabilmente per queste ragioni che in molti definiscono lo shabby chic come uno stile di vita oltre che d’interni.
Shabby chic: vernici per legno e altri ferri del mestiere
La tecnica shabby chic ha i suoi ferri del mestiere, attraverso i quali reinventa i suoi mobili. E dal momento che le varianti di questo stile non sono poche, abbiamo deciso di segnalarvi quelli della tradizione e quelli messi a disposizione da Rio Verde con le sue vernici all’acqua. L’esito ricercato in entrambi i casi è quello di un shabby original!
Tra gli strumenti della tradizione, ritroviamo primo fra tutti il gesso liquido. In effetti, il segno distintivo del vero stile shabby chic è da ricercarsi nella tipica consistenza al tatto. Il gesso soddisfa questa esigenza. Tra i vecchi ferri del mestiere vi sono poi la paraffina o i blocchetti di cera, da utilizzare per evitare che gli spigoli catturino la vernice. Non dimentichiamo, infine, l’indispensabile carta vetrata, per creare scrostature su mobili in legno e oggetti in ferro battuto.
Tuttavia oggi lo stile shabby chic può essere ottenuto con risultati più suggestivi e qualitativamente apprezzabili attraverso le speciali vernici per legno di Rio Verde. Gli smalti all’acqua opachi della serie RLxx40 e la finitura cerosa trasparente RC2030 consentono di trasformare la propria casa in un angolo etereo e romantico come solo la shabby sa fare.
Sul nostro blog ci siamo già occupati di shabby chic. Lo abbiamo fatto con un tutorial che oggi riproponiamo.
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