Sentiamo spesso parla di stile provenzale, ma di cosa si tratta? Come si differenzia dallo shabby chic con cui spesso viene confuso? E da un più generico country?
Come si arreda la casa in stile provenzale? Ci sono dei colori più indicati di altri?
A tutte queste domande proveremo a rispondere in questo articolo.
Una galleria di ispirazioni in stile provenzale
Della biancheria chiara con accenti pastello e motivi naturali si addice perfettamente a questo stile.
La lavanda sarà un po’ ovunque, usata per profumare gli ambienti ma anche per decorarli, sia nei vasi che disposta a mazzetti sui tavolini da caffè, o persino ricamata sui cuscini.
Il decapato è una delle caratteristiche del provenzale, come in questo bagno, decorato con molti oggetti d’epoca.
Si possono tranquillamente accostare oggetti vintage con elementi più nuovi: l’importante è mantenere un certo equilibrio.
Per la tavola, tessuti naturali come il lino. E poi vasi, decorazioni di paglia intrecciata e tanti fiori.
Cos’è lo stile provenzale?
Come suggerisce il nome stesso, lo stile provenzale nasce dalla Provenza, regione storica che si trova nella parte sud-orientale della Francia. Oggi compresa nel territorio chiamato Provenza-Alpi-Costa Azzurra, ai tempi dell’impero romano era una provincia (da qui il nome) abitata dai galli.
Conosciuta per le sue campagne tranquille e i profumati campi di lavanda, la regione è caratterizzata da case e arredi con uno stile preciso, fatto di elementi essenziali, rustici e delicati al tempo stesso, e dalle tinte chiare.
I pittori impressionisti furono particolarmente attratti da questa zona e ne celebrarono le dolci meraviglie in molti quadri, che possono servire a loro volta come fonte di ispirazione, tra arredi in ferro battuto, mobili di fattura contadina e tessuti in colori pastello.
Che si abiti in mezzo al verde o in una casa in città, lo stile provenzale regala relax e un’atmosfera tranquilla, che richiama immediatamente i sapori, gli odori e le luci del luogo di origine.
Le caratteristiche dello stile provenzale
- Mobili vintage dalle linee morbide, decorati, decapati, o con disegni floreali. Questo stile non tenta in nessun modo di nascondere la reale “età” degli elementi. Anzi, la ostenta. Per questo non passa mai di moda.
- Materiali naturali, dalla pietra al ferro, dal lino alla paglia, senza dimenticare il legno.
- Elementi romantici, delicati ma anche raffinati, in ogni stanza.
- Accessori antichi, come centrini da tavolo, vecchi contenitori in rame, porcellane dipinte, vasi colmi di fiori di campo, candele profumate e quadri con campi fioriti.
- Lavanda ovunque: nei vasi, nei cassetti della biancheria dentro a dei sacchetti, nelle ciotole in salotto o in cucina, sulle mensole o nelle credenze.
- Piante semplici, non troppo grandi e invadenti. Le erbe aromatiche sono la scelta migliore.
- Luce naturale, che va valorizzata il più possibile attraverso l’uso di colori chiari.
Le stanze della casa
La cucina è una delle stanze che meglio si identificano con questo stile.
L’ambiente dovrà avere il bianco o i colori naturali tenuti come dominanti. Per le superfici d’appoggio andranno bene il legno o la pietra, quest’ultima, insieme alla ceramica, perfetta anche per i lavabi. Potranno esservi abbinate piastrelle a motivi geometrici o floreali.
I mobili, anch’essi in legno, potranno essere beige o panna. Come accessori: brocche smaltate, cesti in vimini, vecchi paioli, strumenti da cucina della nonna.
Per creare tinte a contrasto si potrà usare il lilla, l’azzurro o il verde salvia. Vasetti con le erbe aromatiche saranno a portata di mano: timo, rosmarino, basilico, maggiorana, menta, origano…
Il soggiorno sarà possibilmente spazioso, tale da poter ospitare piccole feste e cene con amici e parenti. I mobili — che si tratti di pezzi vintage o nuovi — dovranno avere un’aria vissuta. Sul divano e sulle poltrone (magari bergère), cuscini a tema floreale o in tinta con il sofà. E poi poggiapiedi, cassepanche, tende e tessuti in lino, pizzi e merletti, tappeti e decorazioni.
In camera da letto trionferanno legno e ferro battuto, anche un po’ scrostato e sverniciato. Un baldacchino può essere un’idea.
La biancheria sarà in tessuti naturali e dalle tinte chiare. I paralumi in tessuto e i comodini in legno. Gli armadi in legno grezzo o bianco sporco, impreziositi da pomelli intagliati a forma di fiore. Se si ha spazio si potrà mettere una toilette con specchiera ovale.
Per gli infissi, ovviamente in legno, si può osare con colori come il carta da zucchero, il verde chiaro o il rosa antico. Per i pavimenti: cotto o parquet a finitura opaca. Vanno bene anche le carte da parati, soprattutto se a tema botanico. L’importante è che non abbiano tinte troppo accese.
I colori e i materiali dello stile provenzale
I colori chiari, tipici della primavera, sono quelli che regnano sovrani nello stile provenzale. Il bianco e il panna, abbinati a tinte pastello come l’azzurro, il lavanda, il giallo (pallido e non troppo vivace), il verde salvia, il blu di Prussia, gli arancioni (più vicini ai colori della terra, come l’ocra), i grigi (tortora e simili), i rosa.
Si possono abbinare tra loro, senza però esagerare troppo per non trasformare l’allegra tranquillità in chiasso.
In questo stile di arredamento i tessuti dall’aria “sciupata” e stropicciata, come il lino, vanno benissimo, così come tutte le fibre naturali, anche quelle più grezze e ruvide. Le coperte saranno trapuntate a motivi floreali o patchwork.
Il legno, la pietra e il ferro battuto sono praticamente indispensabili in una casa con lo stile provenzale. Pezzi artigianali in paglia, vimini e simili comunicano l’idea di campagna e aggiungono calore alla stanza.
Si possono riciclare vecchi mobili, recuperare gli arredi della nonna, o girare per mercatini in cerca di occasioni. Per dare ai mobili un’aria “più provenzale” è possibile usare le vernici materiche della linea Vintage Prestige di Rio Verde. Si tratta di dieci tinte pastello perfette per questo stile: amarena, frappè, nocciola, vaniglia, cocco, lattementa, anice, ginepro, tartufo e marzapane. Si applicano su legno anche senza carteggiare, oltre che su altre superfici come il vetro, la stoffa, il metallo e addirittura la plastica.
Le differenze tra provenzale, shabby chic e country
Capita di confondere tra loro i tre stili, che hanno elementi simili.
Ecco qualche suggerimento per riconoscerli.
Shabby chic e provenzale: si assomigliano per il largo uso del bianco, dei colori pastello e dell’effetto decapato. Lo shabby chic, d’altronde, si ispira dichiaratamente al provenzale.
La differenza principale sta nel carattere: mediterraneo il provenzale, con largo uso di vimini e paglia e colori naturali come l’azzurro e il lavanda; anglossassone lo shabby, caratterizzato da un’uso più pervasivo del bianco, accenti rosa e un uso assai ridotto del ferro battuto.
Country e provenzale: sono entrambi stili rustici e si basano più o meno sugli stessi materiali. La differenza principale sta nel fattore cromatico. Il country (solitamente d’impronta inglese o americana) è generalmente caratterizzato da tinte più terrose e scure. Le linee degli arredi sono meno morbide rispetto al provenzale.