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Romanticismo e nostalgia per uno stile mutuato da quello delle classiche case di campagna inglesi. Ciò che ha molti anni sulle spalle non è “vecchio” ma “vissuto”, con la patina del tempo a regalare — coi suoi segni — una dimensione di ricercata atmosfera idilliaca. Colori tenui, e tanto, tantissimo bianco, a risplendere a contrasto con gli angoli logori di un mobilio che porta addosso grovigli di storie. Tutto questo è shabby chic, una delle tendenze d’arredamento d’interni più durevoli e inscalfibili, a dispetto del continuo susseguirsi delle mode.
Qualche esempio di arredo Shabby Chic
Un luminoso angolino per piante e fiori.
Un stanza da bagno. Notare la vasca in stile antico e la vecchia scala utilizzata come portaoggetti.
Dettaglio su un salotto. Il tavolino da caffè è stato costruito riutilizzando una persiana.
Non solo per interni, lo stile shabby chic si presta anche per il giardino o la terrazza.
Che stile è lo shabby chic?
Conosciamo tutti la definizione di chic. Ma cosa significa shabby in italiano? La traduzione indica qualcosa di trasandato, logoro, malandato, persino sciatto. L’unione dei due termini crea quindi un contrasto. Come può essere elegante e raffinato qualcosa di malandato? Se le chiedono tuttora i detrattori di questa inossidabile tendenza, che tuttavia trova estimatori ed estimatrici in tutto il mondo ormai da qualche decennio.
Il “segreto” — se di segreto si tratta — è nell’adottare quella filosofia (che i giapponesi chiamano wabi sabi) per la quale la bellezza sta nell’imperfezione e nella mutevole natura delle cose.
Alla base di questa corrente estetica c’è la rivalutazione in chiave romantica e armonica di ciò che è vecchio e consumato. Grandi protagonisti, dunque, sono i mobili e gli oggetti di recupero. Quelli, per intenderci, che possiamo trovare nelle case delle nonne e nei mercatini dell’usato. Ma tra le caratteristiche c’è anche il ricontestualizzare elementi pensati originariamente per altri usi. Qualche esempio: le solide cassette di legno per la frutta, i pallet delle spedizioni, le porte o le persiane rotte.
La parte del leone nello stile shabby chic lo fa verniciatura (o la riverniciatura), applicata con effetto sbiadito o decapato. Sono tecniche ormai comunemente chiamate, appunto, “shabby chic”. È diventato di uso comune anche dire “shabbare un mobile”.
Chi ha inventato lo shabby chic?
Non esiste un nome preciso, così come non c’è una “data di nascita” ben definita. Si tratta infatti di una tendenza nata nel Regno Unito, dove le grandi e antiche case di campagne piene di arredi consumati dal tempo abbondavano.
Quando diventa popolare lo shabby chic? Intorno agli anni ’80, quando il recupero di questo tipo di mobili ha iniziato a farsi largo tra gli appassionati di artigianato e di recupero creativo.
Ma il nome probabilmente più celebre legato a questo stile è quello di Rachel Ashwell. Nata in una famiglia innamorata del restauro e delle vecchie cose — la madre restaurava antiche bambole e il padre era un libraio antiquario — Ashwell ha iniziato come decoratrice e restauratrice. Nel 1989 si è trasferita negli Stati Uniti, in California, dove ha aperto un negozio di arredamento. Abituale utilizzatrice di pezzi trovati nei mercatini, è stata lei a rendere questo trend popolare oltreoceano.
Il termine shabby chic è invece utilizzato da più di cinquant’anni, ma a sdoganarlo definitivamente è stata la giornalista britannica Min Hogg sulla rivista d’arredamento World of Interiors, che ha co-fondato nel 1981.
Tra le influenze, oltre all’atmosfera delle campagne inglesi di un tempo, ci sono anche lo stile provenzale, le decorazioni svedesi del ‘700 e il gusto mediterraneo, povero ma raffinato, tipico di paesi come la Grecia e delle campagne del Centro e Sud Italia.
Quali sono i colori dello shabby chic?
Il bianco è decisamente la tinta più gettonata e universalmente riconosciuta. Eppure non sono sufficienti una passata di vernice bianca e un po’ di effetto decapato per trasformare un arredo o in interno in shabby chic. Anche le forme hanno la loro importanza, e tipiche di questo stile sono le linee morbide, curve, stondate. A dare l’armonia non è il singolo elemento ma tutto l’insieme, il contesto.
Ma non di solo bianco è fatto lo shabby chic. In generale sono molto apprezzate le tinte tenuti, pastello, mentre i colori saturi e scuri mal si adattano, tranne nel caso in cui fungano da “accento”, per far risaltare le altre tonalità.
Anche nei tessuti si preferiranno i colori chiari e naturali, “polverosi” e materici.
Come dipingere un mobile effetto shabby chic?
Per dipingere — o meglio, come accennato prima, shabbare un mobile — un tempo si utilizzavano materiali come il gesso liquido, la paraffina e i blocchetti di cera.
La nostra “ricetta”, più contemporanea, prevedere l’uso di carta abrasiva, pennello, un blocchetto di cera (o una normalissima candela). A questi materiali vanno ad aggiungersi la finitura cerosa trasparente RC2030 della gamma Rio Verde di Renner Italia, e due smalti della linea Vintage Prestige. I colori sono perfetti. Ci sono tonalità pastello “romantiche”: frappé, nocciola, vaniglia, cocco, lattementa, anice, tartufo e marzapane. E altre più scure e contemporanee: amarena, nocciola, cocco, ginepro, tartufo e marzapane.
Ecco una guida, con tanto di tutorial video.
Oltretutto non è necessario che il mobile sia davvero antico. Si può utilizzare anche un elemento nuovo o quasi, e poi anticarlo.
Quanti tipi di shabby ci sono?
Va specificato che non esistono categorie ben precise, e che i punti di vista sulla questione sono dei più vari. Tuttavia si possono distinguere diverse “correnti”.
Shabby chic gustaviano
Si ispira allo stile gustaviano tipico della Svezia di fine ‘700. Gustavo III regnò infatti dal 1771 al 1792 e fu un grande collezionista d’arte. L’odierna reintepretazione shabby predilige i lampadari a candelabro, grandi specchi con cornici metalliche, meglio se dorate. E poi bianco totale, o quasi, con accenti pure dorati. Le pareti e i soffitti saranno decorati con cornici più o meno elaborate. Il pavimento, chiaro, sarà preferibilmente un parquet. In generale, l’ambiente dovrà essere molto luminoso.
Shabby chic francese
Super-romantico ma più semplice e rustico rispetto al gustaviano. I colori sono il bianco e le tonalità pastello. Importanti i motivi floreali, per i tessuti ed eventualmente anche per le carte da parati.
Shabby chic stile cottage
Più rustico e country, rimanda appunto alla naturale semplicità delle case di campagna. Qui il bianco lascia talvolta la parte del protagonista al colore naturale del legno.
Shabby chic industriale
Ideale fusione tra lo shabby e l’industrial. Quindi molto metallo (magari anche questo logorato e consumato come gli elementi in legno), mattoni a vista, mobili moderni ma “vissuti”. Oppure un gioco di contrasti tra mobili dall’estetica antica tipicamente shabby chic e contesti domestici più industriali.
Come creare una casa shabby chic?
Ecco 14 ispirazioni per le diverse stanze, dal salotto alla cucina.
Seduta e sofà d’epoca, parquet, vasi e portavasi. Specchio con cornice metallica, pareti decorate con cornici geometriche, parquet e un tripudio di fiori.
Elaborate cornici vuote usate come decorazioni, un grande specchio e una consolle d’epoca. Dei candelabri argentati a esaltare il total white della stanza.
Un accostamento tra un elemento antico restaurato in stile shabby chic e un sofà moderno.
Una poltrone i stile scandinavo ben si accosta a un mobile antico assai vissuto per un angolino del salotto o dell’ingresso.
In cucina, una vecchia credenza dialoga con un piano cottura moderno.
Una cucina nuova ma con linee e decorazioni di chiara ispirazione shabby chic.
Una piccola cucina con tavolo da pranzo in cui convivono contemporaneità e antico.
Un letto in ferro battuto consumato dal tempo diventa il protagonista di una camera.
Camera da letto romantica con elementi nuovi in stile antico e arredi vintage restaurati.
Un antico letto restaurato per esaltarne le linee e le decorazioni.
Cameretta in stile rustico-provenzale, con quadri trompe-l’oeil e un vecchio armadio a muro.
All’ingresso, una composizione realizzata con elementi recuperati o acquistati in qualche mercatino dell’usato.
Degli antichi libri esposti creano immediatamente atmosfera. Ottima alternativa, nel caso non si abbiamo volumi d’epoca, è esporre i tomi al contrario, cioè con la costola verso il muro e le pagine in vista.
I mercatini dell’usato sono pieni di piccoli ed economici oggetti capaci di dare un’anima a un’atmosfera shabby chic.