Mi chiamo Camilla, sono una blogger non vedente.
#savetheplanet #ClimateStrike #FridayForFuture
È questo il mio verde oggi: salvaguardare il pianeta, ridurre drasticamente il consumo di plastica, combattere l’inquinamento. Amo il mare e amo le balene: il verde è il loro colore, e voglio prendermene cura. Credo che prima o poi il verde conquisterà il mondo: ho padre e fratello architetti, appassionati di verde come elemento urbano. È anche grazie a loro che ho capito che è questa la strada.
Quando penso al verde, penso anche al cibo. In barca, verso Ponza o Ventotene, nello zaino ho una croccante e profumata mela verde. È il mio talismano, per quanto strano possa apparire: sempre, da sempre, prima di affrontare una prova di qualsiasi natura mangio una mela verde. Una mela in barca, ma anche a piedi, impegnata in una passeggiata estiva sulle montagne abruzzesi con mamma, papà e i miei fratelli Benedetta a Salvatore.
Dimenticandosi per un momento delle calorie, sono verdi anche le frittelle di mia nonna Genoveffa che si imbruniscono nell’olio che sfrigola per Natale e per il mio compleanno.
Ho studiato al Dams, mi sono specializzata in teatro. È così che ho scoperto che ci sono colori banditi – il viola – e altri visti di buon occhio – il verde. Ligia alle tradizioni – trovandomi in una facoltà legata a teatro e rappresentazioni –, ho sostenuto ogni esame con la stessa maglietta verde. Alla triennale a Roma come alla magistrale a Bologna. Ovviamente, era verde anche la mia torta di laurea: era un campo da calcio, e tutti i calciatori indossavano il tocco.
Come avrete capito, amo il calcio e ho sempre guardato le partite. Ogni domenica, eravamo tutti di fronte al televisore: io, mia madre e mia sorella sul divano di destra; mio padre e mio fratello su quello di sinistra. Quelli erano i posti e quelli dovevano rimanere.
Il campo da gioco, così verde e perfetto, è uno degli ultimi ricordi visivi che ho.