51 anni a maggio e un’aria da perenne ragazzino capace di meravigliarsi di fronte a ciò che alla maggior parte della gente sembrerebbe una sciocchezza. 9 film all’attivo e un altro in arrivo a luglio 2020 (The French Dipatch, qui il trailer), 7 candidature agli Oscar, un Golden Globe come miglior film commedia o musicale, oltre a pubblicità per marchi come Prada, American Express e H&M. Ma quello che probabilmente andrebbe considerato il più grande successo del regista americano Wes Anderson è di aver creato uno stile, lo “stile Wes Anderson”.
I colori wesandersoniani: oltre il cinema: la moda, il design,
Sono davvero pochi coloro che possono vantare di essere diventati degli aggettivi.
Quando parliamo di tarantiniano, di lynchiano, di hitchcockiano, di kubrickiano oppure — per restare in Italia — di felliniano, di solito ci riferiamo a uno stile di regia, al modo di raccontare una storia, a un’atmosfera ben precisa. Nel caso di ciò che è wesandersoniano, invece, il discorso va ancora oltre, fino a diventare un vero e proprio canone estetico, creato e perfezionato dall’autore dei Tenenbaum e di Grand Budapest Hotel film dopo film, o meglio, inquadratura dopo inquadratura.
È infatti quasi leggendaria la sua attenzione maniacale per ogni dettaglio della messa in scena: costumi, arredi, oggetti e prospettive, nel cinema di Anderson, sono parte essenziale dell’esperienza e raccontano la personalità dei personaggi e i loro stati d’animo in maniera ancora più precisa dei dialoghi.
Ecco perché quell’indefinibile seppur evidente e riconoscibile “patina” wesandersoniana è diventata una delle principali fonti d’ispirazione per decine di designer e stylist, sia nel mondo della moda che in quello dell’arredamento. Collezioni che sembrano uscite dai suoi film sfilano sulle passerelle a appaiono nelle vetrine dei negozi. Le riviste di arredamento sono piene di foto d’interni che ricordano i suoi set, con le caratteristiche palette di colori, la predilezione per la simmetria, per i dettagli vintage, per i pezzi d’arredo che calamitano l’attenzione, per le carte da parati eccentriche, per l’accumulo di oggetti significativi.
Il Bar Luce e Instagram
Un disordine ordinato, una stramberia controllata, una “complessa semplicità” e — di nuovo — i colori: il Bar Luce, aperto presso la Fondazione Prada di Milano e progettato dallo stesso Anderson è forse l’esempio più evidente di cosa si intenda per stile Wes Anderson. Dall’illuminazione alla carta da parati, dei flipper al juke-box, dalle vecchie bilance ai contenitori in vetro per le caramelle, dalle sedute ai banconi: l’atmosfera che si respira è quella di un passato che non è mai finito e forse non è mai esistito davvero, di una formale giocosità, di una cura del dettaglio rigorosa ma brillante.
Tutto, nel Bar Luce, sembra avere i colori giusti, l’angolazione giusta e gli elementi giusti per essere “instagrammabile”. E proprio Instagram è la piattaforma che più di ogni altra è stata pervasa dall’estetica del regista texano: il mondo, a quanto pare, è pieno di scenari e ambienti wesandersoniani, tanto che esiste anche una pagina di enorme successo, accidentallywesanderson, che pubblica regolarmente i più interessanti.
Come arredare in stile Wes Anderson
Come sostiene il designer di moda Fred Castleberry, fondatore di un marchio che pesca a piene mani dall’immaginario del cineasta americano, la caratteristica di Anderson è di prendere tutto ciò che lo influenza per poi rimodellarlo nei suoi film: «Il rimodellamento è ciò che è interessante. Il suo stile è diventato un nuovo filtro fai-da-te, un dispositivo di rielaborazione da usare per il resto di noi, non solo sulle immagini ma sul mondo».
Non ci sono, dunque, regole precise, quanto piuttosto alcune domande che è importante farsi:
- c’è almeno un pezzo — un tavolo, un divano, una sedia — abbastanza audace da richiamare l’attenzione e lasciare a bocca aperta?
- sto azzardando abbinamenti coraggiosi?
- gli elementi che sto usando parlano di me?
- ci sono un giradischi, una vecchia macchina fotografica o una vecchia radio in bella vista?
- ho scelto i colori giusti (praticamente tutti quelli della linea Vintage Prestige di Rioverde)?
- e soprattutto: viene bene su Instagram?
Se la risposta è sì, allora probabilmente si è pronti per finire su accidentallywesanderson.