Nella moda così come nel design di interni, negli ultimi anni ha fatto capolino un neologismo, Boho Chic, che fin dal nome gioca coi contrasti. Si tratta di un termine composto da chic, che non ha sicuramente bisogno di spiegazioni, e da boho, che invece è un’abbreviazione che evoca altri tempi e modi di vivere all’insegna della libertà. Proviamo quindi a capire meglio di che si tratta e in cosa consiste l’arredamento Boho Chic.
Indice
- Eleganza + spirito bohémien = Boho Chic
- Una galleria di ispirazioni per una casa Boho Chic
- L’arredamento Boho Chic deve raccontare storie
- I punti cardine
- Arredi, accessori e materiali per uno stile Boho Chic
- Il recupero creativo si sposa benissimo con l’arredamento Boho Chic
- Un giardino in casa, in stile Boho Chic
- Che differenza c’è tra Boho Chic e Shabby Chic?
Eleganza + spirito bohémien = Boho Chic
Fattosi largo prima nelle riviste di moda e poi in quelle di design a partire dagli anni ’90, lo stile Boho Chic è più volte scomparso per poi ricomparire in forme leggermente diverse. Lo spirito di fondo, tuttavia, è rimasto immutato. Il nome stesso — che unisce l’eleganza (chic) all’anticonformismo bohémien (o bohémienne) — ne racchiude il senso.
Bohémien, infatti, è una definizione nata nel XIX secolo per descrivere tutti quegli artisti più o meno emarginati dalla società bigotta e borghese. Ripreso dai movimenti giovanili degli anni ’60, è tornato a vivere nel nuovo millennio avvolto in un’aura di spensierata ricercatezza.
Boho Chic identifica dunque chi, pur in un contesto squisitamente borghese, ha una visione del mondo progressista e votata all’arte, con un pizzico di ribellione nei confronti delle convenzioni. Da una parte il consumismo, dall’altra l’attenzione alle emozioni e ai moti dell’animo, con la moda e l’arredamento a incarnare l’essenza e le contraddizioni di questa tensione interiore.
Una galleria di ispirazioni per una casa Boho Chic
Un salotto in stile Boho Chic. Un angolo pieno di verde proprio sotto a una grande finestra. I vasi sono di diversi tipi.
Una parete dipinta con una calda tonalità terrosa contrasta con i muri lasciati grezzi. Un divano grigio viene rivitalizzato dai cuscini con pattern geometrici ed etnici.
Un open space con divano in stile scandinavo, libreria minimale, lampadari in bambù intrecciato, cesti e piante. E poi coperte e cuscini a pattern etnici e un grande telo d’ispirazione hippy appeso alla parete.
Tavolo da pranzo apparecchiato in stile Boho Chic, con piatti differenti e di diversi colori, così come i bicchieri. Due variopinti runner decorano il tutto, insieme a candele e molti fiori.
In cucina si possono accostare elementi nuovi e usati, pezzi minimali e altri più “pieni”, il tutto arricchito da qualche dettaglio bizzarro e accenti cromatici sopra le righe.
In camera da letto si possono creare angoli insoliti, come una sedia in vimini o rattan sormontata da una tenda. Un vecchio baule diventa un comodino. Dei cappelli di paglia sono appesi alle pareti come fossero quadri. Dei fili di luci a led illuminano l’ambiente dai colori caldi e accoglienti.
Altro esempio di camera da letto, in questo caso con numerosi elementi in vimini e rattan, specchi a forma di occhio, coperte dai colori caldi e ovviamente qualche pianta.
In bagno si può osare con accostamenti cromatici coraggiosi, come in questo caso: pareti di un verde scuro e pieno e antica vasca ridipinta in giallo senape. I sanitari sono in stile classico, così come classico è il lampadario a candelabro.
L’arredamento Boho Chic deve raccontare storie
Una casa arredata in Boho Chic deve essere parte di una narrazione. Oggetti e arredi raccontano storie — quelle delle persone che ci vivono, quelle delle proprie passioni e delle esperienze di vita — e si fanno portavoce delle bellezze del mondo e della natura.
Souvenir etnici dei viaggi, ricordi personali, portafortuna, opere d’arte che “parlano” all’anima sono tutti elementi chiave. Così come i pezzi d’artigianato: mobili e oggetti fatti a mano, tappeti…
Come nel celebre Fight Club, la prima regola del Boho Chic è che non ci sono regole.
E la seconda e la terza? Uguale.
La quarta: ognuno è libero di fare come crede.
La parte Boho, dopotutto è all’insegna della non convenzionalità. Non bisogna aver timore di giocare coi colori, coi pattern, coi materiali.
Sì alla sovrapposizione di elementi semplici con altri più complessi.
Sì al mix di pezzi di diversa epoca e provenienza. Si possono accostare preziosi tessuti di paesi lontani con mobili o accessori recuperati dal robivecchi. Come già accennato: raccontano qualcosa? Allora via libera.
I punti cardine
Nonostante manchino regole fisse, alcuni punti-chiave, tuttavia, ci sono.
Delle storie abbiamo già detto. Gli altri eccoli qui:
- l’ambiente deve essere accogliente e mettere a proprio agio gli ospiti;
- è consigliato mixare vecchio e nuovo. Per esempio: luci vintage e moderne, oggetti d’arte presi a un mercatino e oggetti di design;
- ricreare una atmosfera da viaggio seguendo la bussola di uno spirito nomade;
- cercare il contatto con la natura, attraverso le piante ma anche gli oggetti e gli arredi;
- mettere al bando la perfezione. L’imperfezione ha molte più cose da raccontare. E assai più interessanti;
- il Boho Chic è uno stile fatto di altri stili. Largo quindi influenze vintage, coloniali, hippie, etniche, persino “far west”.
È cruciale, però, raggiungere una certa armonia. Come se tante voci differenti — con timbri e accenti diversi — cantino perfettamente in coro la stessa canzone.
Arredi, accessori e materiali per uno stile Boho Chic
Cuscini, tappeti, tessuti etnici, pouf, divani comodi, accessori vintage, stampe, quadri, soprammobili, sculture, candele, acchiappasogni, arazzi, piatti dipinti: le opzioni sono potenzialmente infinite, in una sorta di “caos” organizzato che mantenga un certo equilibrio.
I materiali preferiti sono quelli naturali come il bambù, il rattan, il legno.
Il salotto, ad esempio, lo si può arredare con un tavolo in legno grezzo, delle sedie in rattan, cuscini a motivi floreali e patchwork, tende color avorio, molte piante, poltrone vintage, qualche pezzo di design “firmato”, poster da paesi lontani, lanterne, tessuti, souvenir e oggetti della propria infanzia.
La camera può essere resa unica con un letto a baldacchino con zanzariere, elementi in vimini, cassettiere dipinte a mano, tappeti intrecciati dai motivi berberi, cuscini in macramè. E, se c’è spazio, pure un’amaca o un’altalena da soffitto.
Per quanto riguarda i pavimenti, ovviamente il parquet sarà la scelta primaria. In caso di piastrelle, tuttavia, si può immaginare di decorarle con motivi geometrici semplici ma raffinati. In questo caso verranno in aiuto le apposite vernici Floor Prestige della linea Rio Verde di Renner Italia. I colori sono perfetti per creare contrasto con le tinte più accese del resto dell’ambiente: tortora, papiro, cemento, piombo e antracite. Sono resistenti all’abrasione e al calpestio (anche intenso) e si possono usare su ceramica, grès, pietra, cemento, cotto e legno.
Il recupero creativo si sposa benissimo con l’arredamento Boho Chic
Per chi ama restaurare vecchi pezzi d’arredo e dar loro nuova vita, il Boho Chic è la tendenza giusta. E le vernici materiche Vintage Prestige di Rio Verde sono i prodotti giusti per farlo: possono infatti essere applicate su legno, metallo, vetro, muro, plastica e stoffa.
Con le sue molte tonalità calde, la palette di colori è particolarmente indicata per questo stile. Dai più vivaci amarena e frappé alle tinte terrose come nocciola, marzapane o tartufo. Da quelle che richiamano la natura, come lattementa, anice e ginepro, a un tiepido color cocco da usare come base neutra o, in alcuni casi, come “accento”.
A proposito di “accenti”, ben vengano gli effetti metalizzati (ma senza esagerare). Le vernici all’acqua Golden Prestige di Rio Verde possono trasformare in luminosi gioielli piccoli dettagli e accessori. Si può scegliere tra: oro bruno, oro giallo, oro rosa, oro bianco e oro nero.
Un giardino in casa, in stile Boho Chic
Le piante sono un altro elemento importantissimo. Si può puntare su giardini verticali, piante aromatiche appese al soffitto, fiori tropicali multicolori e felci. L’ideale è usare vasi di terracotta, magari di misure differenti, per dare dinamicità all’ambiente.
Ai vegetali “in carne e ossa” si possono affiancare stampe a tema botanico, piantine di antichi giardini o anche vecchie mappe.
Per l’esterno — che si tratti di un terrazzo o di un giardino — ecco divani e tavolini in rattan, mobili in legno, vecchi pallet.
Anche qui: amache in macramè. E poi tappeti per esterni, ceste in vimini, strati di tende in tessuti leggeri, pouf e cuscini variopinti.
Per l’illuminazione andranno benissimo candele e file di lampadine a led con luce calda.
Che differenza c’è tra Boho Chic e Shabby Chic?
Nonostante una certa affinità che va ben oltre l’assonanza del nome, i due stili sono in realtà piuttosto differenti. Entrambi nascono da una volontà di mescolare attitudini opposte: trasandato e raffinato nello Shabby Chic, anticonformismo bohémien ed eleganza del Boho Chic. Ma se lo spirito Shabby si ispira al gusto rustico delle campagne inglesi e al romanticismo dello stile provenzale, il Boho, più cosmopolita e avventuroso, viaggia in tutto il mondo in cerca di ispirazioni.
Anche la palette cromatica è assai diversa. Lo Shabby Chic è sinonimo di bianco, bianco e ancora bianco, oltre alle tonalità pastello. Il Boho Chic invece è caratterizzato da una tavolozza molto più varia, fatta essenzialmente di tonalità calde, toni naturali e colori d’accento anche molto saturi.
Ciò non significa, tuttavia, che arredi ed elementi perfetti per una delle due tendenze non possano sposarsi bene anche con l’altra.