Le venature del legno sono i “segni” tipici di questo: ciò che lo rende riconoscibile e che, a prima vista, lo differenzia da qualsiasi altro. Sono sempre differenti — un po’ come le nostre impronte digitali — e non esistono alberi con venature identiche: è anche questo che rende unico ogni manufatto costruito con questo straordinario materiale.
Dette anche strie, le venature consistono in piccoli vasi conduttori che risalgono il fusto degli alberi e poi i rami, fino alle foglie, portando acqua e sali minerali.
In base alla loro disposizione nel tronco, e a come il tronco viene tagliato, possono apparire linee ed effetti molto diversi tra loro.
Di seguito proviamo a conoscerle e riconoscerle meglio, e a valorizzarle coi prodotti giusti.
La struttura del legno
Le diverse parti che formano la struttura del tronco di un albero sono le seguenti:
- midollo: è la parte centrale, di forma cilindrica più o meno regolare. In alcuni casi scompare, lasciando un cavità. È una parte poco pregiata e le tavole che lo contengono hanno poco valore;
- durame: è la zona più interna, midollo a parte, e la più pregiata a livello commerciale. È una parte non più vitale del tronco, meno soggetta ad attacchi di parassiti, ed è da questa che si ricava il legno massello;
- raggi midollari: sono strutture cellulari che appaiono, appunto, come raggi quando si taglia la sezione di un tronco. Fungono da collegamento tra la parte centrale dell’albero e quella periferica, e vi vengono immagazzinate acqua e sostanze nutritive;
- anelli di accrescimento: sono gli anelli concentrici ben visibili quando viene tagliato il tronco. Sono formati dall’attività del cambio (vedi in seguito). Ogni anello è formato da due zone, una primaverile (legno primaticcio) e una estiva (legno tardivo). Contandoli, com’è noto, si può risalire con buona approssimazione all’età della pianta. Piccola curiosità: nella piante tropicali — non avendo esse una “pausa” di crescita in autunno e inverno — gli anelli spesso non sono presenti;
- alburno: è la parte legnosa più giovane, e circonda il durame. È composto da cellule vegetali vive che trasportano la linfa. A inizio inverno viene lentamente assorbito dal durame;
- cambio: è uno strato molto sottile, responsabile dell’accrescimento dell’albero. Crea due tipi di tessuti: uno legnoso verso l’interno, l’alburno, e uno verso l’esterno, il cosiddetto libro;
- libro: protegge l’interno dall’umidità e contiene i vasi che portano il nutrimento sintetizzato dalle foglie al resto dell’albero;
- corteccia esterna: costituita da cellule morte, protegge la pianta da funghi, insetti, urti, agenti atmosferici e cambiamenti di temperatura.
Le venature del legno: differenze
Come già accennato, ogni albero ha le sue venature. Le diverse specie, tuttavia, sono accomunate da alcuni caratteristici tipi di venature, che sono anche — insieme al colore — tra gli indizi più efficaci per riconoscere l’essenza legnosa.
Qui di seguito mostriamo le venature di alcuni dei legni più diffusi nella realizzazione di arredi.
Rovere
Ha venature irregolari e molto evidenti. È un legno a poro aperto, cioè con venature scavate. Il colore va dal giallo dorato al bruno, e cambia in base a età e provenienza.
Quella di rovere è l’essenza più utilizzata in assoluto per il parquet.
Ciliegio
Presenta un colore rossastro (ma il ciliegio americano arriva al bruno) e venature più scure. La grana è fine e la fibratura è regolare e dritta.
È un legno molto resistente, usato negli arredi di pregio così come in ebanisteria, per infissi, pavimenti ed elementi decorativi.
Anche il ciliegio, come il rovere, è a poro aperto.
Noce
È una delle essenze più pregiate. Di colore bruno, ne esistono molte specie, ciascuna con le proprie caratteristiche. È un legno a poro chiuso, quindi le venature — di sfumature cangianti, che vanno dal marrone al grigio al nero — non sono scavate, tuttavia sono molto evidenti. La fibra è dura e compatta.
Si impiega per arredi e ornamenti.
Castagno
Ha un colore bruno chiaro e venature marroni tendenti al rossiccio. È a poro aperto. È un’essenza compatta e ricca di tannini.
Si impiega per la realizzazione di mobili rustici, doghe, serramenti e pavimenti. È tra i legni più durevoli.
Mogano
È un legno scuro molto pregiato, ricco di venature, con tonalità che vanno dal bruno al rossastro.
Si tratta di un’essenza molto porosa, con tessitura fine e omogenea.
Si usa soprattutto per mobili pregiati, intarsi, strumenti musicali e arredi per imbarcazioni.
Frassino
È un legno chiaro, con tonalità che vanno dal bianco avorio al rosato. È leggero ma molto robusto, e presenta venature sottili e regolari, a poro aperto. La fibratura è dritta e la tessitura grossolana.
Si usa per mobili rustici, oggetti d’artigianato, attrezzi sportivi e paletti per uccidere vampiri!
Faggio
È un’essenza dalle venature sottili. La fibra è dritta e i pori non sono visibili. Ha un aspetto molto regolare. Il colore è chiaro, dal biancastro al giallo dorato, talvolta tendente al rosato.
Si adopera per arredi, infissi, pavimenti e carpenteria.
Abete
È un legno morbido e chiaro, con venature regolari tendenti al giallo o al rosso.
Molto usato per i mobili e per i pavimenti. L’abete rosso è considerato il legno migliore per fabbricare la cassa di risonanza dei violini.
Pino
Ha un colore biancastro, giallastro o rossastro, con venature lineari. La tessitura è media e la fibratura dritta.
È ricco di resina. Più duro e resistente dell’abete, si utilizza molto in carpenteria ed edilizia, anche per infissi e perlinature.
Come valorizzarle e farle risaltare
Se abbiamo mobili o elementi con venature evidenti e interessanti, è il caso di valorizzarle. Per farle risaltare occorre procedere con prodotti e finiture giuste.
La prima domanda che bisogna porsi è: sto lavorando con un legno a poro aperto o a poro chiuso?
Nel caso di un legno a poro aperto ci troviamo di fronte, come già detto in precedenza, a un’essenza caratterizzata da venature scavate. Si può dunque pensare di accentuare questa peculiarità attraverso delle lavorazioni chiamate spazzolatura (più superficiale) o rusticatura (che va più in profondità). In entrambi i casi si utilizzano apposite spazzole abrasive in acciaio per incavare la fibra morbida così da evidenziare ulteriormente le venature.
Dopo questo passaggio si potrà proseguire in base alla collocazione del pezzo che stiamo andando a trattare — all’interno o all’esterno — e all’effetto che si vuole ottenere.
- Per interno:
- finitura a effetto opaco: la finitura opaca all’acqua trasparente RP 4060 di Rio Verde, che protegge il legno e lascia visibile il suo colore naturale e le venature. È idrorepellente e formulata a base di resine acrilico-poliuretaniche a ridottissimo contenuto di solventi;
- finitura a effetto lucido: la finitura lucida all’acqua trasparente RP 4160 di Rio Verde ha le stesse caratteristiche di quella opaca ma, appunto, rende la superficie brillante.
- Per esterno:
- occorre prima passare un impregnante trasparente all’acqua, classico oppure ceroso;
- dopodiché si può dare la finitura. Se si è scelto di usare l’impregnante classico, si potrà impiegare una finitura classica all’acqua oppure una finitura cerosa all’acqua, molto morbida al tatto. Quest’ultima si deve usare anche dopo l’impregnante ceroso.
15 immagini da cui trarre ispirazione per la tua casa
Tavolo da pranzo con venature a vista in una stanza dallo stile “rustrial”
Altro tavolo, con due tipi di legno, entrambi con venature ben evidenziate.
Un lungo tavolo rustico. Qui le venature sono il centro focale di tutta la stanza.
Tavolo e sedia costruiti con legno recuperato, sfruttandone le linee irregolari, le imperfezioni e le venature.
Un tavolo del genere è un peccato nasconderlo con una tovaglia.
In una cucina in stile rustico le venature del legno sono il principale elemento d’arredo.
Il legno naturale risalta e fa risaltare il bianco, valorizzato da un colore d’accento scuro come questo verde petrolio.
Anche in questo caso il legno naturale e le sue venature si sposano perfettamente col bianco del resto della cucina.
A volte basta davvero poco: una mensola in legno naturale con sopra qualche elemento pure di legno.
Un cubo-scultura che funge da tavolino da caffè o da sgabello richiama i toni naturali di questo salotto, dai cuscini al parquet, fino alle decorazioni.
Una semplice cassettiera in legno naturale, con le sue venature in bella vista, può diventare il pezzo forte di un ingresso o un ambiente di passaggio.
Una consolle-scrittoio valorizza un andito altrimenti anonimo, decorato in questo caso con elementi a tema nautico.
Dettaglio di una consolle in stile modernista. Gli elementi in legno naturale si abbinano ovviamente benissimo con le piante, ma anche con decorazioni metallizzate.
Un bagno di una casa in stile industriale. Qui l’attenzione è catalizzata dal mobile-lavandino, in legno naturale con venature molto in evidenza, che crea un interessante contrasto con la parete in cemento grezzo.
Anche negli arredi da giardino si può esaltare la bellezza del legno naturale, a patto di usare i prodotti adatti per proteggerlo come si deve.