Mi chiamo Camilla, sono una blogger non vedente.
Lucido da sentire al tatto, da brillarti negli occhi, da cerimonia elegante. Ho sempre pensato che il lucido rappresentasse il chiaro, il pulito, il limpido. È lucido chi è sveglio, chi è arguto, chi è intelligente. Il sogno lucido in psicologia è il sogno consapevole. È lucido un paio di scarpe nuove eleganti, un vetro appena pulito. È lucido il giubbotto degli astronauti.
Il lucido è un “colore speciale”, tattile. Se li tocchi, gli oggetti o i vestiti lucidi a contatto con la mano creano una specie di attrito. Oppure scricchiolano, piccoli frammenti di vetro che si infrangono a terra.
Sono lucide le scatolette di metallo delle caramelle. Vintage, moderne, futuristiche. Alcune coloratissime, altre trasparenti: dentro, un’esplosione di sapori e tinte, una festa per gli occhi e per il palato, in grado di rischiarare anche le giornate più uggiose. E poi ci sono le meravigliose, ambitissime, elegantissime scatole di metallo dei cioccolatini. Oro, argento, rosso in questo periodo. E poi rosa, azzurre, verdi che vanno bene tutti i giorni dell’anno. Sono lucidi i barattoli della marmellata: albicocche, fragole, arance, marroni. Da spalmare sul pane per le merende affacciate su una finestra ghiacciata. Sono lucidi i barattoli delle conserve: pomodorini rossi, gialli, neri, meraviglioso frutto dell’impegno di fine estate dei nostri nonni.
E poi sì, sono lucidi anche i capelli che tutti vorremmo, ma che in pochi si possono permettere. Gli smalti che trasformano le nostre mani, croce e delizia di tutte le appassionate di nail art. Per definizione, sono lucidi i gloss che impreziosiscono le nostre labbra. Come quelli che da adolescenti compravamo come gadget delle nostre riviste preferite, appiccicosi e di pessima qualità, ma straordinari per chi, tra noi, voleva così battezzare, con malizia, il passaggio all’età adulta.
Lucido: una sensazione che rincorriamo ogni giorno. Per il corpo, per la mente e per la moda.
Lucido come un viso rigato di lacrime: nostalgia, malinconia, gioia, dolore, tristezza, sofferenza, ammirazione.
Occhi lucidi come quelli di mamma e papà che ci osservano orgogliosi.