Un tratto del Caminito, la coloratissima via del quartiere La Boca di Buenos Aires

Città a colori: il Caminito di Buenos Aires

Il mondo è ricco di villaggi, quartieri, centri storici o intere città in cui gli edifici presentano tinte che sembrano uscite dal pennello di un artista. Vi porteremo in viaggio tra le più interessanti. Stavolta andremo a Buenos Aires, capitale dell’Argentina. Qui c’è un quartiere famosissimo, La Boca, che ha una lunga e affascinante storia e ospita, tra le altre cose, una delle squadre di calcio più celebri a livello globale: il Boca Juniors. Ciò che interessa noi, tuttavia, è una zona in particolare de La Boca, il cosiddetto Caminito. Si tratta di un coloratissimo museo a cielo aperto, tra le maggiori attrazioni del quartiere e della città.

Il quartiere La Boca di Buenos Aires

Vista dal fiume sul quartiere La Boca di Buenos Aires, con gli alti edifici moderni a destra e il basso e coloratissimo Caminito a sinistra

Con i suoi oltre 3 milioni di abitanti e un’area metropolitana che arriva quasi a 15 milioni, Buenos Aires è uno degli agglomerati urbani più grandi del Sud America e del mondo intero. Il suo porto è uno dei maggiori centri di scambio merci del continente, ed è proprio lì che si affaccia lo storico quartiere La Boca.
La zona, disabitata per secoli a causa dei rischi di allagamento, ha iniziato a popolarsi solo nei primi decenni dell’800, e ciò si deve agli immigrati italiani.
Provenienti principalmente dalla Liguria, cominciarono a installarsi lungo il fiume Riachuelo, trasformando il luogo in un distretto dedito soprattutto all’artigianato e alla cantieristica navale.

La presenza genovese è stata a lungo così preponderante da portare, nel 1882, alla proclamazione di una repubblica indipendente, la Repùblica de la Boca. Innalzando la bandiera di Genova e prendendo a modello San Marino, gli immigrati volevano l’indipendenza dal resto del paese. Le mire indipendentiste si conclusero con un nulla di fatto, tuttavia la Repùblica de la Boca continua da allora a riorganizzarsi. Oggi è considerata una micronazione, non riconosciuta a livello legale e amministrativo ma utile a fini turistici.

Da inizio ‘900 il quartiere è stato interessato da un lungo periodo di degrado e povertà, conclusosi solo negli anni ’90, con una completa riqualificazione dell’area, che ora è una delle più visitate della città. Questo anche grazie al Caminito.

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Il Caminito de La Boca

Alcune della caratteristiche case in lamiera e legno del Caminito, con facciate colorate in molte tinte diverse che danno un effetto “pezzato”

Le case degli immigrati genovesi dell’800, nel quartiere de La Boca, erano edifici poveri. Chiamati conventillos, venivano costruiti con materiale di scarto dei cantieri navali, quindi essenzialmente legno, ferro e zinco. Utilizzando le vernici navali in avanzo, gli operai coloravano le facciate delle abitazioni e dei negozi, che dunque risultavano come variopinti patchwork di tinte accese e accostamenti coraggiosi.

Negli anni ’50 del ‘900 gran parte di quelle strutture venne abbattuta per far posto a palazzi in muratura molto più grandi. La zona dove un tempo sorgevano le case degli operai dei cantieri navali, lungo una ferrovia ormai smantellata, diventò una discarica.

La rinascita del Caminito si deve a un artista

Un tratto del Caminito nel quartiere La Boca di Buenos Aires: un colorato museo a cielo aperto con edifici dalle molte tinte e sculture installate in strada

A metà ‘900 La Boca era ormai un quartiere poverissimo e degradato. Un abitante decise però di provare a risollevare la zona puntando proprio sul fascino delle vecchie, precarie ma coloratissime case di un tempo. Chiese aiuto a un pittore, Benito Quinquela Martín. Cresciuto in una famiglia di origine ligure, Quinquela Martín formò una squadra di volenterosi e ricostruì una trentina di edifici lungo una via di circa 100 metri, seguendo lo stile delle abitazioni originarie, colori compresi. Battezzò la strada Caminito, ispirandosi all’omonimo e celebre brano di tango degli anni ’20, e la riempì di opere d’arte.
Il Caminito inaugurò ufficialmente il 18 ottobre del 1959 e Quinquela Martín disse che si trattava di un museo a cielo aperto, il Museo de Arte al Aire Libre.

Grazie a questo intervento, la strada iniziò pian piano a risollevarsi. Oggi, come già accennato, il Caminito è una della destinazioni più gettonate a livello mondiale. La via è stata restaurata più volte (le ultime a inizio anni 2000 e poi di nuovo pochi anni fa). Attualmente gran parte degli edifici ospitano locali, ristoranti, studi di artisti e negozi di souvenir. C’è anche un bar che si trova nello stesso palazzo fin dal 1882, quando nacque come casa di appuntamenti: si chiama la Perla del Caminito ed è una tappa quasi obbligata per chi visita il quartiere, che tuttavia di notte rimane molto pericoloso.

La palette cromatica del Caminito

Palette cromatica di alcuni degli edifici del Caminito

Come abbiamo già fatto con le altre “città a colori” — Colmar in Francia, la “rainbow row” di Charleston, il quartiere Balat di Istanbul e Chefchaouen in Marocco — abbiamo provato a definire una palette in base ai colori della zona.

Si tratta di tinte accese, ma ci sono anche tonalità pastello che ricordano quelle della nostra linea di vernici per effetti materici Vintage Prestige di Rio Verde, come il rosa Frappè e il blu Anice.
Consigliamo di usarle come ispirazione per decorare i propri arredi e gli ambienti. Usando il color Cocco come base, si possono anche ricreare tutte le altre sfumature. Vintage Prestige è una vernice coprente a base acquosa, a effetto materico e utilizzabile su molti materiali: dal legno al metallo, dal vetro alla plastica, dal muro al tessuto.

Targa tradizionale in blu di Calle Caminito, nel quartiere La Boca di Buenos Aires

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