Vivere lento: lo slow living nell’interior design
In un’epoca segnata da ritmi frenetici e continua accelerazione, cresce il desiderio di abitare spazi che restituiscano quiete, armonia e benessere. Lo slow living — fenomeno di cui si sente sempre più spesso parlare — si afferma come filosofia dell’abitare consapevole: un modo di vivere la casa che predilige la semplicità, la qualità dei materiali, il legame con la natura e il tempo inteso come risorsa da proteggere.
In questo articolo esploriamo le radici e i principi dello slow living, mettendone in luce le connessioni con stili affini come lo hygge nordico e il wabi sabi giapponese, e proponiamo soluzioni concrete per arredare seguendo questi valori, anche attraverso l’uso di finiture e vernici sostenibili come quelle della linea Rio Verde.
Cos’è lo slow living?

Chi, nel mondo di oggi, non ha sentito, almeno una volta, il bisogno di rallentare? Di recuperare il tempo per le cose che contano davvero. Di prendersi cura di sé, mentre tutto attorno si muove sempre più vorticosamente.
È qui che nasce il concetto di slow living, un approccio alla vita che privilegia la consapevolezza, la semplicità e la connessione con ciò che ci circonda. Nell’interior design, questo “spirito” si traduce in ambienti caldi, autentici, silenziosi, pensati per accogliere e proteggere.
Lo slow living assorbe influenze da diverse culture, e tra queste spicca senza dubbio lo stile mediterraneo. Le case del sud Europa, con i loro ritmi lenti, i materiali naturali, gli spazi ariosi e l’importanza della convivialità, rappresentano una forma spontanea di abitare lento. Le pareti bianche che riflettono la luce del sole, le ceramiche artigianali, i legni decapati, le superfici imperfette ma accoglienti: tutto parla di una vita leggera, radicata nella terra e aperta alla bellezza delle piccole cose. Lo stile mediterraneo è, in fondo, slow living ante litteram.
Le origini dello slow living

La storia dello slow living è profondamente intrecciata con la nostra reazione collettiva al mondo moderno, fatto di connessioni veloci, decisioni istantanee, giornate iperproduttive e stili di vita che spesso lasciano poco spazio al respiro.
Il primo segnale di rottura arriva negli anni ’80, quando in Italia nasce il movimento Slow Food: la risposta al dilagare dei fast food e alla perdita di identità delle tradizioni gastronomiche locali. Quel gesto simbolico — il piacere di mangiare con lentezza, valorizzando i prodotti della terra — ha dato inizio a una vera e propria filosofia: la cultura della lentezza.
Con il nuovo millennio, questa mentalità ha travolto anche altri ambiti: il lavoro (slow work), i viaggi (slow travel), la moda (slow fashion) e infine l’interior design e la vita domestica. Lo slow living è dunque il frutto maturo di un’esigenza sempre più condivisa: rallentare per vivere meglio. Ed è una risposta concreta, empatica e profondamente contemporanea a un mondo che spesso ci chiede di correre senza sosta.
Non è un caso che lo slow living sia esploso in popolarità nei momenti storici in cui abbiamo avvertito maggiore bisogno di introspezione e protezione — come durante la pandemia, ad esempio. Lì abbiamo capito che la casa non è solo un contenitore, ma un contenuto: un luogo che ci influenza, ci accoglie e può persino guarirci.
I principi dello slow living

Adottare uno stile di vita slow non significa semplicemente “fare tutto più lentamente”. Significa, piuttosto, fare le cose con intenzione, scegliendo cosa è davvero importante e tagliando via il superfluo. Anche nell’interior design, lo slow living si esprime in una serie di principi ispiratori che guidano scelte estetiche, pratiche e valoriali:
- intenzionalità: ogni elemento d’arredo ha un motivo per esistere. Non si tratta solo di riempire uno spazio, ma di renderlo significativo;
- semplicità: la bellezza sta nelle cose semplici. Un tavolo in legno levigato dal tempo, una tazza in ceramica imperfetta, una libreria che cresce nel tempo;
- connessione con la natura: materiali naturali, colori ispirati al paesaggio, spazi che favoriscono la luce naturale e il ricambio d’aria;
- qualità al posto della quantità: meglio un solo mobile fatto bene, magari restaurato, che dieci oggetti di scarsa qualità. La casa slow invecchia con grazia;
- benessere e comfort: materiali sani, vernici prive di sostanze nocive, superfici facili da mantenere pulite, colori che calmano la mente;
- rallentare per rigenerarsi: la casa come luogo, appunto, di rigenerazione. Stanze progettate per leggere, meditare, cucinare senza fretta.
Affinità con hygge e wabi sabi

Negli ultimi anni, lo slow living è stato spesso accostato a stili e filosofie come hygge e wabi sabi. Sebbene questi tre approcci condividano molti valori, ognuno di essi esprime una sensibilità culturale e un’estetica propria.
Hygge è un termine danese che può essere tradotto (con molta approssimazione) come “intimità accogliente”. Si tratta di creare ambienti caldi, cocooning, pensati per stare bene con sé stessi o con le persone amate. Una candela accesa, una coperta morbida, una tisana fumante davanti al camino: hygge è la gioia delle piccole cose, la comfort zone dell’anima. Nell’interior design si traduce in colori chiari, arredi essenziali ma morbidi, materiali naturali e ambienti in cui dominano armonia e luce calda.
Wabi sabi, invece, viene dal Giappone e ha un significato molto più filosofico. È l’estetica dell’imperfezione, della transitorietà, della bellezza incompleta. Il wabi sabi ci insegna ad accettare le tracce del tempo, a vedere poesia nelle crepe, a preferire la patina del legno vissuto alla perfezione asettica. Nell’interior design si manifesta in oggetti imperfetti, materiali grezzi, superfici irregolari, tonalità terrose e atmosfere silenziose.
Lo slow living condivide con hygge la ricerca del benessere quotidiano e con wabi sabi il rispetto del tempo che passa. Ma si distingue per il suo approccio più ampio, che coinvolge non solo l’estetica, ma anche la gestione del tempo, la consapevolezza dei ritmi di vita, la relazione tra individuo, ambiente e società. Lo slow living è una vera e propria scelta di vita: arredare secondo i suoi principi significa portare questa filosofia anche nei gesti quotidiani.
Le caratteristiche dell’interior design slow

- Colori rilassanti: tortora, crema, verde salvia, bianco caldo, terracotta.
- Materiali materici: lino, cotone, canapa, legno lasciato vivo.
- Arredi funzionali e vissuti: mobili vintage o reinterpretati.
- Luce naturale: progettazione centrata sulla luce.
- Spazi vuoti: per un ideale “respiro” visivo e mentale.
Alcuni arredi chiave dello slow living

- Un tavolo in legno massello con nodi a vista: rlemento centrale della convivialità e del tempo condiviso. I nodi e le imperfezioni del legno raccontano una storia e invitano a vivere senza filtri ogni momento della giornata.
- Una vecchia credenza restaurata con finitura cerosa: testimone silenziosa del passato, accoglie stoviglie e memorie. Restaurata con finiture Rio Verde, assume nuova vita senza perdere autenticità.
- Una poltrona comoda rivestita in lino grezzo: invita alla sosta e alla lettura. Il tessuto naturale valorizza la semplicità e il comfort.
- Una mensola sospesa in legno chiaro: ideale per esporre oggetti significativi, piccole ceramiche, libri o fotografie. Leggera, mai invadente.
- Tessili neutri stesi con naturalezza: coperte, tende, tappeti in fibre naturali che aggiungono calore e tattilità, senza geometrie rigide o eccessi decorativi.
- Panca in legno grezzo ai piedi del letto: superficie funzionale e d’arredo, ideale per accogliere oggetti del quotidiano o semplicemente dare respiro visivo alla stanza.
- Cassettiera vintage restaurata: con finiture materiche come quelle della linea Vintage Prestige, diventa il cuore di una camera o di un ingresso slow.
- Tavolino da caffè in legno massello basso e rotondo: favorisce una disposizione conviviale, morbida e fluida. Le forme tonde creano armonia visiva.
- Libreria aperta in legno chiaro o sbiancato: spazio in cui raccontarsi attraverso gli oggetti. Espone, senza nascondere.
- Credenza in stile country o scandinavo: perfetta per chi ama unire funzionalità, artigianato e leggerezza visiva.
- Letto basso con testiera in lino o legno: favorisce il senso di radicamento e relax. Essenziale, ma carico di atmosfera.
- Pouf o cuscini da terra in fibre naturali: per zone informali dedicate alla meditazione, lettura o gioco. Versatili e accoglienti.
- Specchio con cornice in legno naturale o decapato: amplifica la luce e introduce un elemento di profondità e contemplazione.
- Sgabello artigianale multifunzione: piccolo elemento “jolly” che può fungere da seduta, tavolino o dettaglio decorativo.
Vernici Rio Verde per una casa slow

- Impregnante ceroso all’acqua RC 1X30: finitura opaca che valorizza le venature, ideale per mobili che vogliono raccontare la loro storia.
- Finitura effetto naturale RO 30xx: protezione invisibile e traspirante, per chi ama il legno nella sua forma più pura.
- Vintage Prestige: perfetta per dare nuova vita ai mobili con colori pastello e finiture dall’effetto vissuto. Altamente coprente, si usa anche senza carteggiare e può essere applicata su molti materiali.
- Floor Prestige: tonalità neutre come Tortora, Papiro o Cemento, per pavimenti (e non solo) che esprimono calma e continuità.
- Hybrid Resolve RS 80xx: per esterni dal design naturale, una vernice ibrida, senza formaldeide, che non sfoglia.
Per scoprire quale finitura è più adatta per la tua casa slow, consulta i nostri prodotti e lasciati ispirare da una “chimica sostenibile”, pensata per migliorare la qualità dell’aria che respiri ogni giorno.