Ormai da anni i comuni pallet per il trasporto delle merci hanno conquistato il ruolo — un tempo impensabile — di protagonisti dell’arredo domestico (e non solo). Robustezza, economicità, facilità di personalizzazione e capacità di prestarsi a mille usi li hanno trasformati in materiali perfetti per costruire numerosi elementi. Con poche nozioni di fai-da-te possono infatti diventare letti, tavolini da caffè, mensole, scaffali, giardini in verticale. Ma tra i pezzi più cercati in assoluto c’è certamente il divano coi pallet, perfetto sia per l’uso all’interno che in esterno, e in ambienti di molti stili differenti: dall’industrial allo shabby chic.
Ecco quindi qualche idea per realizzarlo.
Indice
Una galleria di ispirazioni per il divano coi pallet
Grandi ambienti dallo stile industriale? I pallet possono diventare divani, tavolini, librerie, fioriere, letti e poltrone… c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Il divano in pallet si abbina perfettamente anche a un salotto in stile scandinavo o japandi.
Perfetto per un ambiente in stile total white, il divano in pallet può essere personalizzato come più si preferisce. Basta munirsi di pennello e vernici per creare un complemento d’arredo su misura del colore che si ama, magari abbinandovi anche un tavolino da caffè.
Giocare con cuscini colorati, nuovi o di recupero, realizzati riutilizzando stoffe e tessuti in ottica di risparmio ed ecosostenibilità. Le cromie serviranno a ravvivare ambienti altrimenti scuri o monocromatici.
I divani in pallet sono resistenti e si adattano a diversi ambienti, sia per interno che per esterno. Comodi, dall’ampia seduta, adattabili e originali.
Terrazzo piccolo? Nessun problema. Un divano in pallet può adattarsi a qualsiasi spazio. Basterà prendere le misure giuste per tagliare il legno dove serve, aggiungere dei cuscini e il gioco è fatto.
È possibile realizzare anche poltrone in pallet. Si possono posizionare in un angolo vuoto della casa, vicino ad una libreria o in camera da letto. I più esperti del fai da te potranno aggiungere dei cassetti negli spazi tra un’asse e l’altra.
Perché si chiama pallet?
Il termine pallet ha origine anglosassone. In inglese significa “piattaforma” e deriva a sua volta dal francese palette.
Viene chiamato anche bancale o pancale, oltre che pedana o paletta di carico.
Al di là del nome, il suo utilizzo primario è il trasporto della merci.
Ma chi ha inventato il pallet?
Le origini risalgono alla Seconda guerra mondiale, quando l’esercito degli Stati uniti trasportava rifornimenti in Europa. Grazie a queste piattaforme in legno, pensate per essere spostate coi carrelli elevatori, lo stoccaggio e il trasporto erano più semplici. Dall’uso bellico si è poi passati all’uso civile che ben conosciamo.
Dove trovare i pallet?
Per fare un divano con i bancali ci vogliono almeno 3 strutture in legno, due per la seduta e una (da tagliare a metà) per lo schienale. Il numero pallet aumenta se lo si vuole rialzato, se servono i braccioli… Insomma, vanno valutate tutte le eventuali parti “extra”.
Il costo dei pallet è davvero ridotto, soprattutto se si considera che spesso si possono avere gratis rivolgendosi alle aziende di trasporto e logistica. In genere ne hanno molti da buttare. Altra “fonte” potrebbero essere i supermercati e i negozi della propria zona.
I pallet, però, si possono anche acquistare nuovi. Online ci sono molti rivenditori. Alcuni commercializzano strutture ad hoc già predisposte per essere trasformate in divano.
Come realizzare un divano in pallet
Una volta deciso che forma avrà il vostro divano, magari prendendo ispirazione dalla galleria qui sopra, è necessario sistemare il legno grezzo dei bancali per evitare che qualcuno si possa far male o che la struttura possa danneggiare il pavimento.
Ecco i passaggi da seguire.
- Levigare: questo evita che si creino schegge o si stacchino pezzetti di legno che potrebbero fare del male a qualcuno. È importante dedicare il giusto tempo per levigare ogni asse con attenzione: non si deve avere fretta.
Conviene cominciare con una carta a grana grossa (almeno 120) e poi ritoccare con una più fine (ad esempio 250). - Unire le parti: una volta levigato il legno è possibile avvitare ed unire le varie componenti affinché non si spostino o separino, rischiando di far cadere a terra qualche malcapitato. Se per esempio si vuole un divano composto da due pallet è bene unirli tra di loro con delle staffe. Allo stesso modo vanno fissati eventuali schienali o braccioli.
Attenzione anche a chiodi sporgenti o inseriti male: con un colpo di martello si possono facilmente eliminare.
Per evitare di rovinare il pavimento — soprattutto se in legno — vanno posizionati dei feltrini o della stoffa alla base del divano. - Dipingere: il tocco finale è dato dalla pittura.
Le vernici Vintage Prestige di Rio Verde sono la soluzione perfetta per questo tipo di lavori perché sono extra opache e quindi si possono utilizzare per realizzare diversi tipi di effetti: dallo shabby chic fino ai decapati, dai patinati agli etnici. Questa vernice, a formulazione acquosa, ha una elevata copertura e un forte potere aggrappante su tutte le superfici. Può essere usata senza problemi anche all’interno, non contiene infatti sostanze dannose alla salute e all’ambiente.
Si consiglia l’impiego di almeno due mani.
I colori a disposizione sono molti: amarena, frappé, nocciola, vaniglia, cocco, lattementa, anice, ginepro, tartufo e marzapane. Dipende tutto dal proprio gusto e dall’abbinamento con l’ambiente circostante.
Per proteggere ancora meglio il legno da macchie e liquidi, si può anche trattare — dopo la verniciatura — con un olio protettivo. Consigliamo l’olio decorativo RO3000. Si tratta di una finitura che non crea pellicola e non modifica gli effetti ottenuti con la vernice.