Scenario di centinaia tra film e libri per l’infanzia, la casa sull’albero evoca avventura, magia, contatto con la natura. Chiunque, da bambino, ha sognato di averne una. Pochi, grazie all’abilità e alla pazienza di genitori, zii e nonni, hanno avuto la fortuna di coronare il sogno.
Di recente, tuttavia, una sentenza del Tar della Liguria sembra aver messo fine alle fantasie di grandi e piccoli. Cerchiamo quindi di capire tutto ciò che c’è da sapere prima di costruirne una.
L’immaginario della casa sull’albero
Rifugio, nascondiglio, spazio di libertà, palestra della fantasia, baluardo di spensieratezza, piattaforma di partenza per nuove avventure: la casa sull’albero ha sempre rappresentato, nelle storie, una dimensione “altra”: un luogo che, anche fisicamente, prende le distanze dalla realtà quotidiana degli adulti, con i loro problemi, i loro doveri, le loro preoccupazioni.
Non a caso oggi c’è chi, ormai grande, è ben lieto di spendere i suoi soldi per trovare spazi che ne rievochino la potenza simbolica: rifugi di montagna, capanni per gli attrezzi riconvertiti a uffici per lavorare da casa… E questo spiega anche la fortuna di destinazioni turistiche che offrono B&B per pernottare proprio in una casa sull’albero, o ristoranti in cui mangiare tra le fronde.
Costruire una casa sull’albero
Come le abitazioni normali, anche le case sull’albero possono avere infinite forme, stili e dimensioni. Ce ne sono di estremamente basiche e grezze, ma anche di lussuosissime e enormi. L’unica costante è che si tratta di case… sugli alberi, appunto.
Dunque ciò che occorre è innanzitutto un terreno e un albero abbastanza grande e resistente. Le piante più adatte sono considerate la quercia, il frassino, il faggio, il cedro e il pino.
La struttura potrà poggiare sul tronco o sui rami principali, ma occorre valutare se questi possano reggere il peso totale dato dalla casa e da chi la frequenterà. Per questo è sempre meglio rivolgersi a qualche esperto, che saprà vagliare l’effettiva fattibilità del progetto.
È inoltre fondamentale che l’albero sia sano, e tenere conto di elementi come il vento, gli incendi, i fulmini e i parassiti del legno come termiti e tarli (che si possono scongiurare con un prodotto come il Preservante Antitarlo Antitermite di Rio Verde).
Altra componente cruciale: le scale. Se la casa è sopra un albero, bisognerà innanzitutto raggiungerla, tenendo conto di chi dovrà usarla. E poi il tetto: un tetto piatto è più semplice da costruire, ma per pioggia e neve si può considerare di realizzarne uno inclinato. Ed è meglio che sia leggero, per appesantire il meno possibile la struttura e il carico sulla pianta.
Quali prodotti per il legno usare?
Una casa sull’albero non è dissimile da altri manufatti da esterno quali i gazebo e le casette da giardino.
Si dovranno quindi impiegare delle finiture da esterno, come quelle della gamma Rio Verde di Renner Italia, pensate per recinzioni, serramenti, arredi da giardino, travature, balconi, perlinature e rivestimenti.
Tra gli impregnanti si può optare per:
- impregnante all’acqua classico, che protegge il legno dagli agenti atmosferici e dai raggi UV, e allo stesso tempo decora;
- impregnante cerato per legno, che oltre a preservare il legno dà una sensazione setosa al tatto;
- impregnante all’acqua gel, formulato appositamente per le superfici verticali, dato che non sgocciola.
Tutti quanti offrono diverse colorazioni e sono prodotti a base d’acqua, dunque privi di sostanze dannose. L’impregnante viene assorbito in profondità dal legno e, quando arriva il momento di fare manutenzione, non è strettamente necessario carteggiare: basta pulire bene e poi applicare due o più mani.
Quanto costa costruire una casa sull’albero?
Dipende ovviamente da quanto si decide di farla grande e lussuosa. Si può andare da qualche centinaia di Euro per legno e prodotti, fino a decine di migliaia di Euro per veri e propri spazi abitabili con tutti i comfort.
Non c’è dunque una cifra indicativa: essenziale è progettare bene il tutto prima di iniziare a imbarcarsi in questa piccola-grande impresa.
Quali permessi servono per costruire una casa sull’albero?
Qui si arriva alla “nota dolente”. Qualche mese fa una sentenza del Tar della Liguria ha fatto molto discutere. A Lavagna, cittadina in provincia di Genova, un uomo aveva costruito attorno a una palma da giardino una casetta in legno per far giocare i bambini. La struttura, messa in piedi nel corso di diversi fine settimana, si sviluppava su due livelli a due metri dal suolo: sotto, un terrazino, e sopra una casetta chiusa di circa 4mq di superficie con tanto di piccolo impianto elettrico. Per il Comune di Lavagna quella casetta rappresentava un abuso edilizio, in quanto abitabile e costruita senza permesso. Il Tar ha dato ragione al Comune e richiesto l’immediata demolizione.
La vicenda ha scatenato le discussioni, tra chi è d’accordo con Tar e Comune e chi, invece, sostiene si tratti di un’opera di edilizia libera, categoria nella quale rientrano arredi da giardino e costruzioni che non richiedono permessi.
Per “opera di edilizia libera” si intendono gli arredi da giardino e tutte quelle costruzioni in più che non richiedono di un’approvazione comunale per essere sistemate nel cortile di casa. Per quanto riguarda le aree ludiche e gli elementi di arredo delle aree di pertinenza, occorre consultare la Tabella A, sezione II – Edilizia del d.lgs. n. 222/2016 e il Glossario Edilizia Libera pubblicato in gazzetta ufficiale nel 2018.
Quest’ultimo indica, come edilizia libera:
- opere per arredo da giardino (es. barbecue in muratura / fontana / muretto / scultura / fioriera, panca) e assimilate;
- giochi per bambini e spazi di gioco in genere, compresa la relativa recinzione;
- pergolati, di limitate dimensioni e non stabilmente infissi al suolo;
- ricoveri per animali domestici e da cortile, voliere e assimilate, con relativa recinzione;
- ripostigli per attrezzi, manufatti accessorio di limitate dimensioni e non stabilmente infissi al suolo;
- sbarre, separatori, dissuasori e simili, stalli per biciclette;
- tende, tende a pergola, pergotende, coperture leggera di arredo.
Ma le leggi, come sappiamo, sono spesso apertissime a interpretazioni. E quello che per alcuni può essere un “gioco per bambini”, per altri può diventare una struttura abitabile e quindi necessitare delle autorizzazioni.
È allora indispensabile informarsi il più possibile, per non incorrere in conseguenze ben più spiacevoli di una semplice — per quanto fastidiosa — demolizione e non andare anche incontro a multe salatissime. I sogni dei bambini valgono il rischio? Forse sì, ma è sempre meglio scongiurarli, i rischi, prima che sia troppo tardi.