- Gainsboro
- Giada
- Giallo
- Giallo amamelide
- Giallo canarino
- Giallo citrino
- Giallo cromo
- Giallo di cadmio
- Giallo di piombo e stagno
- Giallo indiano
- Giallo limone
- Giallo mostarda
- Giallo Napoli
- Giallo paglierino
- Giallo pastello
- Giallo scuolabus
- Giallo selettivo
- Giallo uovo
- Ginepro
- Glauco
- Glicine
- Gommagutta
- Grafite
- Granata
- Grano
- Greige
- Grigio
- Grigio antracite
- Grigio ardesia scuro
- Grigio asparago
- Grigio cenere
- Grigio di Payne
- Grigio ghiaia
- Grigio perla
- Grigio rosso chiaro
- Grigio tè verde
- Grigio topo
- Non solo colori con la g
Gainsboro
Si chiama gainsboro un grigio chiaro che probabilmente (non è del tutto certo) prende il nome da un pittore inglese del ‘700, Thomas Gainsborough, che utilizzava spesso questa tinta.
Giada
Il color giada è un verde tendente al blu, caratterizzato da una grande saturazione. Prende il nome dall’omonima pietra, che appartiene ai silicati e proviene perlopiù dalla Cina.
Giallo
Il giallo è, insieme al ciano e al magenta, uno dei tre colori primari sottrattivi (invece i cosiddetti primari additivi sono il verde, il rosso e il blu).
Il termine deriva dal francese antico jalne, che a propria volta si rifà al latino gălbĭnum, che significa verde-giallo.
Il pigmento giallo, prodotto con l’ocra, è stato uno dei primi a essere usati dall’uomo fin dalla preistoria.
Sia nel mondo animale che in quello umano, è segnale di pericolo: per noi attraverso gli appositi segnali, per gli animali grazie alla livrea di alcune specie, ad esempio le api e le vespe.
Giallo amamelide
Il giallo amamelide è una particolare sfumatura tenue di giallo che deriva dal fiore della pianta che porta lo stesso nome.
Si tratta di un arbusto che si colora durante il periodo autunnale e porta con sé un fragrante profumo.
Giallo canarino
Il giallo canarino è una sfumatura chiara e viva e si chiama così, ovviamente, per via del colore dei celebri uccellini.
Ma perché i canarini sono gialli? Allo stato naturale questi pennuti sono verdi ma, nel corso dei secoli, grazie a mutazioni e selezioni, sono stati preferiti quelli con un piumaggio caratterizzato dalla presenza di carotenoidi che danno alla livrea la sua particolare tonalità.
Giallo citrino
La gradazione di giallo simile a quella dei frutti del cedro viene chiamata giallo citrino.
È anche il colore dell’urina concentrata.
Giallo cromo
Il giallo cromo è un pigmento inorganico naturale. Venne estratto per la prima volta nei primi dell’800 dal chimico francese Louis Vauquelin a partire dalla crocoite, un minerale composto da cromato di piombo. Vauquelin scoprì in questo modo l’elemento chimico cromo (il 24º della tavola periodica), che chiamò così perché colorava in modi diversi i suoi compositi.
Essendo molto tossico, nella produzione dei colori il giallo cromo è stato quasi completamente sostituito con altri pigmenti.
Giallo di cadmio
Anche il giallo di cadmio è un pigmento inorganico. Deriva dal solfuro di cadmio ed è tossico.
Giallo di piombo e stagno
Il giallo di piombo e stagno è un pigmento inorganico sintetico. È stato scoperto nel Medioevo e veniva chiamato anche zallolino, giallorino o giallolino. Molto usato nelle pitture dell’epoca, si ottiene dalla fusione di 3 parti di biossido di piombo e 1 parte di biossido di stagno. È tossico ed è solubile nell’acido citrico (il limone).
Giallo indiano
Nell’India del ‘400 si produceva un pigmento organico ottenuto dall’urina di vacche che mangiavano foglie di mango. A questa venivano mescolati allume di potassio, solfato di magnesio, sali di ammonio e acqua. Si otteneva così un colore giallo tenue e aranciato: il giallo indiano.
Giallo limone
Il giallo limone ricorda il colore della buccia dell’omonimo frutto. È una sfumatura molto viva e intensa di giallo.
Giallo mostarda
Chiamato anche giallo senape, il giallo mostarda prende il nome dalla miscela di senape e aceto che forma la salsa detta mostarda. Questo colore caldo e terroso è diventato popolare negli anni ’70 e ’80 come colore per l’abbigliamento e la decorazione d’interni, ed è ritornato in auge negli ultimissimi anni.
Giallo Napoli
Nonostante il nome, il giallo Napoli non c’entra nulla con la città campana. Si tratta di una sfumatura pastello tendente al camoscio, molto usata nei dipinti del ‘700/800. Composto di antimonato di piombo, è uno dei pigmenti sintetici più antichi. Lo usavano già gli antichi egizi.
Giallo paglierino
Si usa dire giallo paglierino soprattutto in relazione all’urina (è il suo colore fisiologico) e al vino bianco.
Si chiama così perché assomiglia alla sfumatura di giallo della paglia secca.
Giallo pastello
Il giallo pastello è un colore morbido e delicato che è stato molto popolare negli anni ’50 e ’60. Questa sfumatura è stata spesso utilizzata in abiti da cocktail, arredamento d’interni e decorazioni per matrimoni.
Giallo scuolabus
Il colore tradizionale dei veicoli scolastici, negli Stati Uniti, è appunto il giallo scuolabus. Questa tinta brillante e vivace è stata scelta perché si distingue facilmente dal resto del traffico e aiuta a garantire la sicurezza dei bambini durante il tragitto da e verso scuola.
Negli USA gli scuolabus sono così dal 1939. Ad avere l’idea fu il dottor Frank W. Cyr, un docente della Columbia University, che in quell’anno organizzò una conferenza per uniformare a livello nazionale gli standard progettuali e costruttivi degli autobus scolastici del paese.
Giallo selettivo
Chi è stato in Francia, soprattutto in passato, ricorderà il particolare colore giallo dei fendinebbia delle auto. Quella precisa sfumatura di giallo è il cosiddetto giallo selettivo. Perché li facevano di quella tinta? La risposta la dà Wikipedia, che spiega: «Lo scopo del giallo selettivo è quello di migliorare la visibilità rimuovendo dalla luce proiettata le componenti dello spettro visibile ad alta frequenza quali il blu e il violetto. L’apparato visivo umano infatti ha difficoltà nel processare correttamente tali frequenze e ciò è causa di fenomeni di abbagliamento in presenza di pioggia, nebbia o neve».
Giallo uovo
Associato alla gastronomia, il giallo uovo deriva — com’è facile immaginare — dal colore del tuorlo. È un giallo pastoso e caldo.
I tuorli delle uova, tuttavia, non presentano sempre la stessa sfumatura, che dipende dall’alimentazione delle galline. Quelli dal colore più pallido sono indice di mangimi a base di orzo, grano e farina di mais. Quelli di un arancione più intenso, invece, sono frutto di un allevamento all’aperto e di un regime alimentare molto più vario.
Ginepro
Ispirato a colore azzurro-verde dei galbuli (volgarmente chiamati bacche) dell’omonima pianta, appartenente alla famiglia delle Cupressaceae, il ginepro è anche una delle tonalità della linea di vernici a effetto materico Vintage Prestige di Rio Verde.
I galbuli di ginepro sono uno degli ingredienti con i quali si produce il gin.
Glauco
Viene denominato glauco un ceruleo intenso o tendente al verde (spesso di usa come sinonimo stesso di ceruleo).
Deriva dal greco glaucós, cioè “brillante”, “lucente”.
La dea Atena veniva chiamata “la dea dagli occhi glauchi”.
Il glauco dà il nome anche ad alcuni animali che presentano questa colorazione, come ad esempio diversi uccelli, tra cui il gabbiano glauco e l’ara glauca.
Glicine
Il glicine è un colore viola pallido che prende il nome dalla pianta. Si ottiene unendo viola e bianco ed è molto apprezzato nel mondo della moda, della cosmetica e dell’arredamento.
Gommagutta
La gommagutta è una resina di color oro intenso, estratta da alcune piante tropicali del genere Garcinia.
Si usa come pigmento per gli acquerelli e, sempre in pittura, per le velature. Fu molto utilizzata dai pittori fiamminghi a partire dal XVI secolo.
Grafite
Dal tipico grigio scuro del minerale di grafite deriva l’omonimo colore. L’etimologia rimanda al greco grafo, ovvero “io scrivo”, essendo questo minerale — conosciuto fin dal ‘700— capace di lasciare tracce scure.
In polvere, come pigmento, è infatti impiegata per la produzione di vernici e per le mine delle matite.
Granata
Una certa gradazione di rosso scuro, somigliante all’amaranto e al bordeaux, si chiama granata a causa della sua somiglianza con la tinta naturale degli arilli della melagrana.
È un colore che ha molto successo nel mondo dello sport, e figura nelle divise ufficiali e nei colori sociali di tante squadre, tra cui il Torino: la squadra di calcio del capoluogo piemontese viene infatti comunemente chiamata granata.
Grano
Grano viene detto il colore tipico del frumento. È un giallo pallido e caldo.
Greige
Il greige è una tinta molto recente. È stata introdotta negli anni ’90 in primis nel mondo della moda e dell’arredamento. Il nome combina “grey” e “beige” e indica, appunto, una sfumatura intermedia tra le due. È un neutro caldo che si presta bene alla combinazione con altri colori.
Grigio
Tinta neutra per eccellenza, il grigio deriva dal germanico gris, cioè “brizzolato” e “canuto”.
Colore di molti metalli, del cemento e del fumo, è spesso sinonimo di città, di inquinamento, di artificiale, opposto a colori più naturali come il giallo, il verde, l’azzurro, il rosso.
In realtà il grigio, nelle sue praticamente infinite varianti, è una delle tinte più presenti in natura, specialmente nel mondo animale.
Grigio antracite
L’antracite è una tonalità molto scura del grigio, che prende il nome dall’omonimo carbone fossile (il termine proviene da ànthrax, che significa proprio carbone), proveniente da resti vegetali preistorici.
Grigio ardesia scuro
Il grigio ardesia scuro è una tonalità più scura dell’ardesia, che prende il nome dalla pietra utilizzata fin dall’antichità per pavimentare le strade e le piazze delle città.
Grigio asparago
Il grigio asparago deriva dall’unione tra grigio e il verde scuro delle punte degli asparagi. È una tonalità che recentemente ha avuto molto successo nel mondo del design di interni.
Grigio cenere
Prende il nome dalla cenere un grigio molto chiaro.
Grigio di Payne
Il pittore inglese William Payne era uno straordinario acquarellista e incisore vissuto tra il ‘700 e l’800. Fu lui a inventare una particolare sfumatura scura di grigio tendente al blu, oggi conosciuta come grigio di Payne e ottenuta mescolando diversi pigmenti, tra cui indaco e terra di Siena.
Grigio ghiaia
Il grigio ghiaia è un grigio medio vagamente tendente al giallo-verde, ispirato al colore della ghiaia.
Grigio perla
Richiamando il colore delle perle, nella quasi infinita scala dei grigi il grigio perla si colloca nelle sfumature medie, luminose e fredde.
Grigio rosso chiaro
Il grigio rosso chiaro è una particolare sfumatura molto tenue di rosso usata principalmente nell’industria cosmetica e in quella tessile.
Grigio tè verde
Com’è facile immaginare, il grigio tè verde prende il nome dalle foglie di tè verde. Si tratta di un verde molto chiaro e tenue. Si usa specialmente come vernice pastello per interni.
Grigio topo
Perlopiù utilizzato in senso dispregiativo per indicare un colore di capelli incerto e poco attraente, il grigio topo deriva dalla pelliccia di questi piccoli mammiferi.
Non solo colori con la G
La gamma di vernici materiche ad alto potere coprente Vintage Prestige di Rio Verde presenta una palette cromatica molto apprezzata e di tendenza.
Sono prodotti ad alta tecnologia, privi di sostanze dannose per ambiente e persone, e si possono usare senza carteggiare su molti materiali: legno, metallo, vetro, plastica, tessuto e muro.