Iceberg
Quella dell’iceberg non è una tinta precisa ma una gamma di colori freddi che vanno dal bianco all’azzurro, come gli enormi blocchi di ghiaccio che troviamo vicino ai poli (ma ce ne sono anche di tendenti al verde).
Le varie sfumature dipendono da come la luce si riflette sul ghiaccio. La parte emersa è solitamente più chiara perché più frastagliata a causa di vento e piogge. Quella emersa, quando visibile, appare più sul blu essendo più liscia.
Nel mondo delle vernici e della decorazioni di interni il color iceberg indica generalmente un bianco-grigio freddo con una punta di blu.
Incarnato prugna
L’incarnato prugna è una tonalità tra un marrone rossiccio e un rosso porpora. In inglese e in francese è detto puce, cioè “pulce”. Richiama infatti il colore che le pulci schiacciate lasciano sulle lenzuola o sulla biancheria.
Pare fosse una delle tinte preferite di Maria Antonietta.
È molto usato nell’industria cosmetica.
Indaco
Il nome indaco deriva dalla Indigofera tinctoria, una pianta dalla quale — come altre della stessa famiglia — si ottiene, tramite fermentazione, un pigmento colorante blu violaceo. Indigofera richiama a sua volta l’India, che è una delle zone di origine di tale vegetale.
Il pigmento indaco è usato fin dall’antichità: già gli antichi egizi, ad esempio, lo adoperavano per tingere i loro indumenti.
I jeans sono tradizionalmente di questa tonalità, che è anche conosciuta come uno dei “sette colori dell’arcobaleno”. Fu Newton, nel ‘600, a introdurlo nella gamma dello spettro luminoso, insieme a rosso, arancione, giallo, verde, blu e viola.
Indaco elettrico
L’indaco elettrico è una variante più accesa dell’indaco. È una sfumatura di blu-magenta.
Sono di questo colore i fiori di Clitoria ternatea, pianta della famiglia della Fabaceae originaria dell’Asia.
Isabella
Quello chiamato Isabella è un colore tra grigio e giallo pallido, che deriva dal manto dei cavalli, di una tonalità simile al baio.
È conosciuto fin dal ‘600 col nome di Isabella o isabellino ma l’origine non è del tutto chiara. L’ipotesi più accreditata sostiene che derivi dalla regina Isabella di Castiglia, che visse nel ‘400. Durante il lungo assedio di Granada, che durò per ben otto mesi, Isabella promise di non cambiarsi la camicia fino alla fine della battaglia. Risultato: l’indumento sarebbe diventato logoro e si sarebbe ingiallito e ingrigito.
L’Isabella si usa oggi per indicare il manto dei cavalli, appunto, oltre alla livrea di alcuni uccelli. È anche adoperato nel mondo della moda.
Non solo colori con la I
Quale che sia l’iniziale, i colori più di tendenza sono quelli della gamma Vintage Prestige di Rio Verde.
Si tratta di vernici all’acqua a effetto materico, che si possono adoperare anche senza carteggiare per abbellire e decorare molti materiali: dal legno al metallo, dal vetro al muro, dalla plastica al tessuto.