Dalle strade alle passerelle, dalle passerelle alle celebrità, dalle celebrità di nuovo alle strade, dalle strade alle case. È il percorso di molte mode contemporanee, nate dal basso, poi sistematizzate da stilisti e stylist, divulgate da riviste e social, e infine abbracciate dalla società. Nel caso dello stile gorpcore, però, piuttosto che di itinerario si dovrebbe parlare di sentiero, dato che si tratta di una tendenza che ha molto a che fare con l’escursionismo e la vita all’aria aperta.
Cosa significa gorpcore?
Era il 2017 e il giornalista statunitense Jason Chen salutava, dalle pagine della rivista The Cut, l’arrivo di una nuova tendenza. Dopo il cosiddetto normcore, il trend di vestirsi in maniera “media” e senza pretese (ma spendendo magari migliaia di Euro), stava arrivando un nuovo fenomeno. Per le strade delle città più modaiole, ragazze e ragazzi andavano in giro con un abbigliamento tecnico perfetto per scalare cime o per un escursione a Yellowstone.
Chen coniò il termine gorpcore partendo da un acronimo, G.O.R.P., che sta per “Good Ol’ Raisins and Peanuts”, cioè “la buona vecchia uva passa e arachidi”, ovvero lo snack tipico di campeggiatori ed escursionisti.
Dai parchi nazionali, dai boschi e dalle cime montuose, giacche a vento, piumini, felpe con la zip, scarpe da trekking, tessuti tecnici, fibbie, corde, lacci fluo, giacche e pantaloni pieni di tasche hanno conquistato la dimensione urbana. Da lì alle passerelle e ai guardaroba delle celebrità, per diventare, infine, una tendenza quasi globale. In quanto tale, sta ora iniziando a uscire dall’ambito moda per approdare anche al design di interni.
Lo stile gorpcore nell’interior design
Così come, nella moda, il gorpcore si esprime attraverso capi e accessori funzionali, imbottiti e colorati, che richiamano chiaramente l’abbigliamento tecnico da montagna, nel design questa tendenza celebra la natura per mezzo di tessuti, colori ed elementi d’arredo che evocano il paesaggio naturale e il mondo dell’outdoor. L’intento è quello di portare dentro alle mura domestiche lo spirito di avventura ed esplorazione.
Materiali
- Tessuti tecnici, come nylon, microfibra, pile, acetato, gore-tex, cordura. Fibre impermeabili o antistrappo che si possono impiegare per coperte, cuscini e, soprattutto, sedute: pouf, divani e poltrone imbottite, morbide e gonfie come un piumino.
- Materiali naturali: su tutti il legno, ma anche pietra, vetro (per una sensazione ariosa di libertà), metallo (a evocare gli attrezzi da montagna), canapa e iuta (per tende e tappeti), vimini (per lampadari e mobili).
- Gomma.
Colori
- Le tonalità che richiamano la natura: colori neutri (grigio, beige, bianco); tinte terrose; marroni; verdi e blu desaturati. Nella palette cromatica della linea Vintage Prestige di Rio Verde ci sono molte tinte appropriate, con le quali sbizzarrirsi su mobili in legno ma anche su vetro, metallo, plastica, stoffa e piccole porzioni di muro: il Vaniglia, il Nocciola, il Lattementa, l’Anice, il Ginepro, il Tartufo, il Marzapane e il Liquirizia.
- Colori accesi, come quelli di molti capi tecnici (dove servono per essere riconoscibili in caso di pericolo): giallo fluo, rosso-arancio, viola, blu intenso.
Gli elementi d’arredo del gorpcore
Per arredare in stile gorpcore si può iniziare mescolando un po’ di urban jungle (ma spostando il focus dai tropici ai boschi), un po’ di color block e un po’ di cottagecore.
- Carte da parati, quadri e stampe: a tema boschi e montagne, con pattern magari astratti.
- Lampade da campeggio: sulla tavola, sui comodini, negli angolini per la lettura, come soprammobili.
- Sedute comode e morbide: i già citati pouf, le poltrone e i divani imbottiti.
- Tende e amache: in camere e camerette, ma non solo.
- Piante da interni, in composizioni in cui, tuttavia, non mancheranno altri elementi naturali come rocce e sassi.