Avevano iniziato a scomparire negli anni ’80 e ’90. Sono tornati prepotentemente in voga negli ultimi anni. Parliamo dei giradischi e dei vinili, che sempre più spesso appaiono negli appartamenti, e non soltanto in quelli degli audiofili feticisti del suono vintage. Oltre a essere strumenti di riproduzione musicale, infatti, sono pure oggetti di arredo, che reclamano il loro angolino, magari in salotto o nello studio.
La rinascita del vinile
Erede del vecchio 78 giri in gommalacca, diffusosi a partire dalla fine dell’800, il 33 giri — o long playing, da cui LP — è nato nel 1948. A svilupparlo furono i CBS Laboratories, negli Stati Uniti, e la Columbia Records lo introdusse per la prima volta sul mercato. L’anno dopo fu il turno dei 45 giri, che a loro volta lanciarono la “febbre” dei juke-box.
Da allora, per diversi decenni, il vinile è stato sinonimo di musica. Tutto iniziò a cambiare con la diffusione delle musicassette, prima, e dei Compact Disc poi. Furono proprio i CD a spodestare i dischi e a prendersi la fetta maggiore del mercato discografico, almeno fino alla rivoluzione che seguì, quella del digitale, del suono sganciato da qualsiasi supporto fisico.
Oggi il giro d’affari dell’industria musicale è dominato dallo streaming e dalle tante piattaforme che permettono di ascoltare brani ovunque e in qualsiasi momento. Ma a differenza di musicassette e CD, che sono praticamente diventati obsoleti, il vinile è tornato a vivere un momento di gloria. Si tratta di un mercato di nicchia, che però continua a crescere in maniera costante da oltre 10 anni. Una buona fetta delle vendite riguarda nuove edizioni di vecchie uscite, ma anche anche gli artisti attuali sono tornati a stampare vinili (le cui copertine fanno sicuramente più effetto rispetto a quelle minuscole dei CD o quelle ancora più piccole che vediamo sui display dei nostri apparecchi elettronici).
L’angolo giradischi in casa
Come già accennato, sempre più persone decidono di rispolverare i vecchi giradischi, o di acquistarne di nuovi per allestire un angolino musicale “old style” in casa.
C’è chi, per reazione alle sonorità fredde del digitale, è rimasto affascinato dal caldo e irreplicabile fruscio della puntina sul disco.
Chi, romanticamente, è ben cosciente che ad ogni ascolto il disco letteralmente si consuma, e dunque ogni volta che si mette il vinile sul giradischi si accelera la sua fine, rendendo l’esperienza assai più densa di significato rispetto all’infinita replicabilità dei formati digitali.
Oppure chi ama semplicemente collezionare copertine che sono in effetti vere o proprie opere d’arte.
Fatto sta che dischi e giradischi sono — come i libri — anche degli oggetti d’arredo molto affascinanti. Tanto più che oggi, grazie alla tecnologia Bluetooth, non servono neanche costosi e ingombranti amplificatori e ammassi di fili.
Qualche consiglio per l’angolo giradischi
- Le stanze che si prestano meglio sono il salotto, lo studio e la camera da letto (ma non quella padronale).
- Scegliere una zona visibile ma non troppo, così da dare un certo senso di intimità all’esperienza dell’ascolto.
- Non è per forza necessario un mobile apposito: il giradischi si potrà sistemare sui ripiani di una libreria abbastanza profonda o su un scrivania.
- Una consolle interamente dedicata è tuttavia il supporto migliore, anche perché si può pensare di sistemare lì accanto, in bella vista, anche i vinili.
- Non c’è bisogno di acquistare mobili nuovi. Vecchie consolle o comodini andranno benissimo, soprattutto se risistemate e magari colorate e decorate con le vernici materiche all’acqua della linea Vintage Prestige di Rio Verde. Si usano anche senza carteggiare, non contengono sostanze dannose per la salute e per l’ambiente e ci si può sbizzarrire con le tinte. Sono 10 i colori disponibili, e un angolino musicale variopinto dà sicuramente un tocco originale all’ambiente.
- Per i vinili si possono adoperare le vecchie cassette della frutta, anche queste da rivitalizzare con Vintage Prestige.
- Un bel tappeto servirà a delimitare l’area di ascolto. Soprattutto per chi ama sedersi a terra e disseminare il pavimento di dischi prima di scegliere quale mettere sul giradischi.
Per il resto, buon ascolto!