Ogni anno, quando si avvicina il consueto e ormai attesissimo appuntamento con cui Pantone rivela il suo Color of the Year per l’anno venturo, in rete è un susseguirsi di tentativi di previsione. Anche stavolta in molti si sono chiesti quale sarebbe stata la tonalità scelta come colore dell’anno 2024, dopo un 2023 all’insegna del Viva Magenta, un 2022 pervinca (Very Pery) e un insolito 2020 caratterizzato da ben due tinte: giallo e grigio.
C’era chi si diceva sicuro che sarebbe stato un verde, chi optava per un profondo rosso borgogna, e chi, invece, seguendo le tendenze cromatiche di questa stagione fredda, sosteneva le ragioni dell’arancione, con variazioni che andavano dal papaya all’arancione bruciato.
Oggi, 7 dicembre, il Pantone Colore Institute ha finalmente sciolto le riserve e decretato il Color of the Year 2024: si tratta di un rosa-arancione pesca (quindi qualcuno si è effettivamente avvicinato), che è stato battezzato Peach Fuzz, che si può tradurre come “peluria di pesca”.
Il Peach Fuzz, colore dell’anno 2024 per Pantone
Accompagnato da immagini che strizzano l’occhio sia alla natura che all’immaginazione sintetica dell’Intelligenza Artificiale, il Peach Fuzz è un rosa pesca tenue che richiama innanzitutto, fin dal nome, il senso del tatto.
Per spiegare meglio il concetto, però, occorre fare un passo indietro. Il colore — ne abbiamo parlato di recente — non è solo una lunghezza d’onda della luce visibile, ma una percezione frutto di molti fattori: culturali, storici, psicologici.
I colori incarnano passioni, raccontano storie, simboleggiano il cosiddetto zeitgeist, lo spirito del tempo. E fin dagli inizi, nel 1999, del progetto Color of the Year, la scelta del colore dell’anno è frutto di un grande studio del presente (le tendenze che si muovono in molteplici mondi: dall’arte contemporanea al cinema, dalla moda alla comunicazione), necessario a formulare una visione del prossimo futuro. Visione che, soprattutto in questo caso, ricade forse più nel campo della speranza.
In uno scenario attuale interessato da crisi profonde — politiche, belliche, ambientali, economiche e sociali — il Peach Fuzz rappresenta una tensione verso la ricerca di una rinnovata serenità. Come? Attraverso il contatto umano, il fare comunità, l’accogliere sé stessi e gli altri.
«Con il Pantone Color of the Year 2024 di quest’anno» ha dichiarato la direttrice esecutiva del Pantone Color Institute, Leatrice Eiseman, «vediamo una maggiore attenzione verso la comunità, e le persone di tutto il mondo che riformulano il modo in cui vogliono vivere e valutano ciò che è importante, ovvero il conforto di essere vicini a coloro che amiamo. Il colore è quello il cui abbraccio caldo e accogliente trasmette un messaggio di compassione e la cui sensibilità accogliente unisce le persone e arricchisce l’anima».
Vedremo il Peach Fuzz anche nel design di interni?
Nonostante la sua evidente influenza in ambiti come la moda, la grafica, i prodotti tecnologici e la comunicazione visiva, l’impatto della scala di colori Pantone è quasi irrilevante nell’ambito delle finiture per gli arredi e la decorazione di interni. Non sempre, quindi, il colore dell’anno ha avuto ripercussioni effettive in questo settore.
Stavolta, tuttavia, l’azienda statunitense ha presentato una tonalità che nei principali appuntamenti del mondo del interior design si era già iniziata a vedere. Quell’«accogliente tonalità pesca dolcemente incastonata tra il rosa e l’arancione», come l’ha definita Eiseman, è già, in diverse varianti, presente in alcuni cataloghi. E non risulterà di certo nuova a chi, quest’anno, ha avuto modo di passare per il Salone del Mobile di Milano.
Dunque, sì, vedremo — eccome — il Peach Fuzz (o in qualunque modo vorranno chiamarlo le aziende produttrici di arredi, complementi e accessori) anche nel design di interni. È già qui. E possiamo aspettarci un aumento di popolarità sulle riviste e in rete.
Come arredare con il rosa pesca e con che colori abbinarlo
Il rosa pesca non è una tinta neutra, ma in alcuni casi si comporta come se lo fosse. Invita a fermarsi, a coccolarsi, a rilassarsi, ad abbandonare i crucci quotidiani per prendersi cura di sé e degli altri.
Calda senza essere soffocante, naturalmente accogliente, elegante in maniera sottile, può essere tranquillamente impiegata come colore primario (pure per intere pareti) ma anche come tinta secondaria o d’accento, capace di adattarsi sia allo stile moderno sia agli spazi che vedono come protagonisti i mobili vintage.
Possiamo ad esempio immaginarla abbinata a carte da parati dai motivi botanici, o — in funzione “riscaldante” ed equilibratrice — in ambienti dominati dai verdi e dai blu che hanno imperato (e continuano a farlo) nel design di interni degli ultimi anni.
In bagno, accompagnata dal bianco, dal nocciola o dal legno naturale, sottolineerà la funzione rilassante della stanza. In camera da letto, come colore primario, contribuirà a creare un’atmosfera riposante. Come tinta d’accento, invece, offrirà un tocco di umanità: quell’abbraccio caldo e accogliente di cui parlava Eiseman.
Tra gli abbinamenti più efficaci:
- i colori neutri come i bianchi caldi, il beige, il Nocciola e tutte le sfumature terrose;
- la succitata palette di verdi e blu, tra cui la tinta Anice presente nella gamma di vernici materiche Vintage Prestige di Rio Verde;
- gli accostamenti tono su tono, con rosa antico, grigio-rosa, arancioni tenui, Amarena e Vaniglia;
- a contrasto, con toni accesi di giallo, magenta, blu e verdi-azzurri.