Spesso confuso con lo stile eclettico, il transitional style, o stile di transizione, mette insieme classico e moderno in maniera molto sottile ed elegante.
Da dove arriva il transitional style
«Non sei un progressista né un conservatore. Ti piacciono i cani e i gatti e non hai preferenze riguardo alla Coca-Cola o alla Pepsi. Sei un uomo medio senza essere un uomo medio. In breve, ti piacciono le cose piacevolmente moderate e che non interferiscono troppo con la tua routine quotidiana. Vuoi la spontaneità, ma non necessariamente l’inaspettato. Di conseguenza, la tua casa probabilmente non sarà né troppo tradizionale né ultra contemporanea. Questo, mio caro amico, è l’arredamento “transitional”».
Erano i primi anni 2000, e su un ormai scomparso forum dedicato all’arredamento apparve un post che descriveva efficacemente il cosiddetto transitional style, caratterizzato da un certo gusto per abbinare classico e moderno, dettagli curati e semplicità, comfort e funzionalità ma anche una non eccessiva, elegante bellezza.
Nato negli Stati Uniti degli anni ’50 in reazione al minimalismo, il transitional style non disdegnava l’arredamento moderno ma ne stemperava gli eccessi con più rassicuranti elementi presi dal passato. In pratica, bando alla scomodità e alla rigidità dei sofà minimali, viva il divano della nonna, magari in salotti con quadri d’arte astratta.
Mai davvero passata di moda, questa tendenza è tornata prepotentemente in auge negli ultimissimi anni, in un periodo in cui — complici i lockdown durante la pandemia — si celebra la sobrietà. Anche nella moda — che spesso precorre i tempi — ci si è allontanati dagli eccessi: è lo stile “new normal”, come viene chiamato, reso evidente anche da serie tv come Succession dove protagonisti ricchissimi si vestono con capi assai costosi, sì, ma per nulla appariscenti.
In cosa consiste il transitional style
Ecco di seguito alcune caratteristiche. Non si tratta di regole ferree ma di consigli. Sta a voi capire se rispettarli o meno, tutti o solo una parte. L’importante è trovare l’equilibrio e non eccedere mai, né in quantità né in tipologia di arredi.
- Abbinare elementi classici ed elementi contemporanei, sempre all’insegna della funzionalità: ad esempio sempre meglio scegliere sedute comode, a prescindere dall’epoca e dallo stile.
- Scegliere un solo “punto focale” nella stanza. Può essere un divano, una libreria, un tavolo, una credenza, ma anche un soprammobile.
- Combinare linee curve e linee dritte.
- Non eccedere in decorazioni e, in generale, non riempiere troppo gli ambienti.
- Come colori, privilegiare i toni neutri: i bianchi, i grigi, i beige. Una certa uniformità cromatica permette di amalgamare meglio stili differenti.
- Eventuali toni d’accento, più accesi, vanno riservati ai quadri piuttosto che a pareti, pavimenti, mobili e tappezzeria.
- Gli elementi in legno sono preferibilmente non verniciati. Si possono trattare con finiture trasparenti come quelle della gamma Rio Verde di Renner Italia, a effetto lucido, a effetto opaco e a effetto naturale. Tuttavia, si può pensare anche di adoperare vernici coprenti, come quelle a effetto materico Vintage Prestige, sempre di Rio Verde, magari nei toni del Nocciola, del Vaniglia, del Marzapane o del Tartufo.
- Le texture sono molto importanti. È bene combinarne di differenti, per creare profondità e giochi di luce anche in caso si scelga di arredare all’insegna della monocromia.
- Largo uso di vetro e pezzi metallizzati in stile moderno o industrial, soprattutto in abbinamento a mobili più classici in legno. In questo caso potrà tornare utile una vernice metallizzata come Golden Prestige, che si può impiegare su molti materiali diversi ed è disponibile in vari colori.
La differenza tra transitional style e stile eclettico
Se lo stile eclettico mette insieme moderno e antico all’insegna dell’eccentricità e dei colori accesi, concedendosi anche elementi etnici, il transitional style, come già detto, punta sulla moderazione e sui toni neutri. Possiamo considerarlo come il “cugino calmo” dello stile eclettico: più posato, più sobrio, meno chiassoso, più… normale. Ma non fatevi ingannare dalle apparenze: per raggiungere una equilibrata normalità serve tanto, tanto lavoro.