Negli ultimi anni, il mondo del design d’interni sta conoscendo una certa nostalgia per il passato, riportando alla ribalta estetiche e stili dei decenni scorsi, ovviamente in versione attualizzata. Il revival anni ’70 fa parte di questo fenomeno, e lo troviamo soprattutto nei colori (vedi le tinte terrose e autunnali, l’arancione bruciato, l’ocra, il giallo senape, il bordeaux, il borgogna…), ma non solo.
Com’era lo stile anni ’70?
Gli anni ’70 sono stati una decade complessa, da ogni punto di vista: sociale, politico, economico, estetico. In gran parte del mondo, è stata un’epoca di passaggio. Le rivoluzioni sociali esplose in precedenza sono, in alcuni casi, arrivate a compimento, in altri hanno visto un’ondata di riflusso, sfociato poi nell’individualismo e nell’edonismo degli anni ’80.
A livello di gusto estetico e di design di interni, non è facile incasellare un intero decennio in un solo stile. Anche in questo caso, si è trattato di un periodo di transizione: tra la sperimentazione audace dei ’60 e l’eclettismo degli ’80; tra il modernismo e il post-modernismo.
Si possono comunque riconoscere alcune caratteristiche nello stile d’arredo degli anni ’70:
- abbondante uso del colore;
- tavolozza di toni “terrosi”;
- predilezione per pattern audaci;
- uso di materiali naturali ma anche largo impiego della plastica;
- accostamento di molte texture diverse;
- tessuti voluminosi (vedi i classici tappeti a pelo lungo, i cosiddetti shaggy);
- mobili bassi e allungati;
- linee morbide;
- suddivisione degli spazi domestici più “aperta”, a favorire la socialità (vedi il celebre conversation pit, già in voga da fine anni ’50);
- in bagno, largo uso di piastrelle (talvolta fino al soffitto) e sanitari a colonna in ceramica colorata.
Come arredare in stile revival anni ’70
I colori
Come già accennato, l’uso del colore era centrale nel design anni ’70, con una predilezione per i toni caldi e terrosi.
Nella palette ispirata a quel decennio potremmo trovare:
- bianco avorio
- beige
- écru
- marrone cioccolato;
- giallo senape o zafferano;
- ocra;
- arancione bruciato;
- terracotta;
- bordeaux;
- verde oliva;
- verde avocado;
- verde/blu petrolio;
Importantissimo è l’accostamento tra le varie tinte, basato su contrasti cromatici decisi, spesso declinati in pattern geometrici per tappeti, tende, cuscini e carte da parati.
I materiali
C’è un ritorno a tessuti lussuosi e confortevoli come il velluto, la pelle, il bouclé e il fustagno, soprattutto per sofà e poltrone.
Largo a materiali naturali, come il legno (specialmente nei toni scuri), il rattan e il sughero, sia per i mobili che per i rivestimenti.
Per quanto riguarda i metalli, a farla da padrone sono l’acciaio e l’ottone.
Il vetro, solitamente con effetto fumé, sarà accostato ad altri materiali.
Ma c’è spazio anche per la plastica, star indiscussa di molti pezzi di modernariato di quell’epoca. Tra l’altro la plastica è uno dei molti materiali che si possono dipingere con le vernici materiche della linea Vintage Prestige di Rio Verde. Qui, i colori più seventies sono l’amarena, il vaniglia, il lattementa e il ginepro.
Importantissimo l’accostamento tra diverse texture. Il revival anni ’70 non dev’essere soltanto un’esperienza per gli occhi, ma anche per il tatto.
Gli arredi e le decorazioni dello stile revival anni ’70
- Pezzi vintage originali dell’epoca, accostati a mobili contemporanei, purché dalle linee morbide;
- arredi modulari;
- mobili bassi e profondi;
- mobili che mixano diversi materiali, ad esempio legno e vetro o plastica;
- sedie imbottite;
- pouf;
- grandi divani in pelle o in velluto;
- ampi tappeti con motivi geometrici;
- grandi lampadari in plexiglas, oppure in ottone, o in vetro affumicato;
- soprammobili giocosi e in colori accesi;
- carte da parati a motivi geometrici;
- piante da appartamento a foglia larga, e poi ficus e felci;
- spazi domestici a planimetria aperta.